Sulla pagina web della Task Force Ue che si occupa del piano di ripresa e resilienza, quest'oggi, lunedì 26 giugno, si legge che la Commissione Ue ha approvato le modifiche ai piani di Malta e Francia, che comprendono anche un capitolo relativo al REPowerEU.
Per quanto riguarda Malta, il piano ora adesso vale 328 milioni di euro in sovvenzioni (dai 316,4 milioni precedenti) e copre 31 riforme e 16 investimenti.
Per quanto riguarda la Francia, le cifre sono ben più consistenti: 40,3 miliardi di euro in sovvenzioni (rispetto a 39,4 miliardi) per 24 riforme e 73 investimenti.
La Francia ha rimosso un investimento a sostegno dei fondi di investimento regionali e ha ridotto 12 investimenti, in particolare nei settori della cultura, dell'occupazione, della riqualificazione attraverso programmi di formazione duale e del sostegno al settore aeronautico. Il nuovo piano presentato dalla Francia modifica inoltre 18 misure rispetto a quello precedente.
Inoltre, Parigi ha aggiunto un capitolo relativo al REPowerEU che include tre nuove riforme, tre nuovi investimenti e un investimento potenziato rispetto al piano originale. Il piano modificato spinge sulla transizione verde, dedicando il 49,5% (rispetto al 42,4% del piano originale) dei fondi disponibili a misure a sostegno degli obiettivi climatici .
Il capitolo REPowerEU fa avanzare in modo significativo gli sforzi della Francia sulla transizione verde, poiché tutte le riforme e gli investimenti contribuiscono pienamente a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, aumentando l'efficienza energetica negli edifici con una maggiore enfasi sulla ristrutturazione profonda e sostenendo progetti sull'idrogeno e decarbonizzando l'industria settore. Le riforme incluse nel capitolo REPowerEU accelereranno anche la realizzazione di progetti di energia rinnovabile attraverso procedure di autorizzazione semplificate, ridurranno il consumo energetico della Francia con il "piano di efficienza energetica" e aumenteranno la coerenza e il coordinamento delle politiche pubbliche nel campo della transizione ecologica con la creazione della Segreteria Generale per la pianificazione ecologica.
Entrambe le modifiche saranno al vaglio del Consiglio che avrà, di norma, quattro settimane per approvarle.
Vedi un po'... il governo Meloni, da quando è entrato in carica, ormai da quasi 8 mesi sta parlando di rivedere il Pnrr e mentre gli altri Paesi membri hanno già ricevuto e stanno già ricevendo l'ok per i loro piani di modifica (vedi sopra), l'Italia non ha ancora presentato uno straccio di proposta in tal senso , con il commissario Gentiloni che ha più volte ricordato a Palazzo Chigi che la data ultima per farlo è il 30 giugno, visto che le valutazioni di Bruxelles devono esser fatte entro la fine di agosto.
Nonostante ciò, la maggioranza che supporta il Governo si sfalda sul Mes perché non sa cosa fare, mentre il ministro incaricato del Pnrr, Raffaele Fitto, si trastulla in incontri, l'ultimo quello a Rapallo con i Giovani Imprenditori Confindustria in cui assicura che sta lavorando intensamente sul piano nazionale di ripresa e resilienza, e dichiarazioni compiacenti nei confronti di Giorgia Meloni, come quella odierna per dire che "in Austria, così come già avvenuto in molti altre Nazioni europee passa la linea del Governo Meloni sui flussi, che ha ribadito il fallimento delle politiche migratorie precedentemente adottate e la necessità di trovare una soluzione comune ad un problema comune".
E sul Pnrr? Fitto continua a dire che "a ore" è in arrivo la terza rata (sono tre mesi che lo ripete) e che il Governo sta lavorando... per far cosa e come, però, si è dimenticato di farlo sapere.