La Corte Penale Internazionale (CPI), questo venerdì, ha comunicato che uno dei giudici deputati a decidere sulla richiesta di mandato d'arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per il ministro della Difesa del suo governo, Yoav Gallant, è stato sostituito dopo aver comunicato di aver rinunciato all'incarico per motivi di salute.
Si tratta del giudice incaricato a presiedere il caso, il magistrato rumeno Iulia Motoc. Il presidente della CPI ha poi comunicato che la giudice Motoc è stata sostituita dal giudice sloveno Beti Hohler, che affiancherà gli altri due giudici del collegio: Maria del Socorro Flores Liera, Messico, e Reine Alapini-Gansou (Benin).
Professoressa all'Università di Bucraest, la 56enne Iulia Motoc è stata giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) per dieci anni, fino al luglio 2023. Nel dicembre dello stesso anno è poi approdata alla Corte Penale Internazionale.
Quanto accaduto potrebbe comportare ulteriori ritardi nella decisione sui mandati di arresto relativi a crimini associati solo al conflitto ancora in corso a Gaza, in quanto il nuovo giudice dovrà studiare gli atti già depositati.
Risale allo scorso maggio la richiesta di mandati di cattura per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas (questi ultimi ormai deceduti), per il fondato sospetto di essere responsabili di crimini di guerra e crimini contro l'umanità.
Quello registrato oggi potrebbe essere il primo di una serie di malori di cui casualmente potrebbero finire per soffrire i giudici dell'Aia. No ci sarebbe nulla di cui stupirsi.