"Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme".

Citando questo proverbio africano, il pilota inglese della McLaren, Lando Norris, ha spiegato perché domenica, dopo il GP d'Ungheria di Formula 1 non è volato a casa come i suoi colleghi, ma ha preso la cassetta degli attrezzi e si è messo ad aiutare i propri meccanici a sistemare la sua vettura per spedirla in Inghilterra e riutilizzarla a Silverstone tra un paio di settimane.

Un paio di braccia in più che saranno state sicuramente apprezzate dai meccanici della McLaren. 

Quella dei meccanici della Formula 1, al tempo della Covid, è diventata una "vitaccia" non invidiabile. Con la ripresa della stagione sono stati lontani dalle proprie famiglie per quasi un mese, ma quel che è peggio è che per loro - come per ogni altro membro dei vari team - non è possibile avere una vita al di fuori della pista... niente escursioni, niente bevute, niente cene al ristorante, se non quello dell'albergo in cui sono ospitati. Vi è persino il divieto di avere un qualche ipotetico contatto con i membri di un altro team. Quindi, da circa un mese i meccanici di Formula 1 hanno vissuto esclusivamente tra circuito e albergo, prima in Austria e poi in Ungheria.

Una monotonia che per alcuni sembra risultare insopportabile, tanto che c'è chi sta seriamente pensando di licenziarsi, per non essere costretto a ripetere l'esperienza appena vissuta.

Per questo, Norris ha pensato fosse necessario dare una mano ai propri meccanici. E forse doveva farsi perdonare per la scarsa prova fornita sull'Hungaroring, nonostante le due brillanti prestazioni sul suolo austriaco. 

In Ungheria, infatti, pur qualificatosi ottavo, ha avuto - come Bottas - una partenza pessima, finendo 14° alla fine del primo giro. Il resto della gara non è andato meglio, e Norris ha chiuso solo in tredicesima posizione: un risultato deludente, considerando che prima dell'inizio della gara era terzo nella classifica del mondiale.