Arezzo, 19esima edizione del Forum Risk Management. Queste le dichiarazioni rilasciate nell'occasione dal ministro della Salute, Orazio Schillaci:

"ll SSN deve cambiare verso, da un sistema burocratico, verticale, individuale a un sistema sanitario dinamico, orizzontale, digitale e basato sulla collaborazione multi-disciplinare. Come? Sanando le falle attraverso una riorganizzazione basata su nuovi standard di integrazione dei diversi setting assistenziali anche con la definizione di standard organizzativi e professionali, di volumi ed esito, che fino ad oggi sono mancati.

Sono quattro i meccanismi fondamentali di coordinamento organizzativo che rappresentano i quattro pilastri della riforma del sistema: nuovi standard per il funzionamento delle reti cliniche di patologia di livello regionale (come le reti tempo dipendenti) con reti nazionali di patologia (ad esempio per le malattie rare) e reti nazionali per specifici ambiti (come quello pediatrico); sviluppo dei percorsi integrati di assistenza e cura a livello ospedaliero, territoriale, domiciliare promuovendo il ricorso a soluzioni di telemedicina.

E ancora, lavoro in team multidisciplinari a tutti i livelli del sistema sanitario e nuovi profili di ruolo professionale dedicati all’integrazione integrazione intra-organizzativa ed inter-organizzativa (ad es. case manager). 

Se questo non accade si creano disparità di accesso alle cure e quindi non si raggiunge quell’equità che invece è principio fondante del Ssn. È un processo graduale, a fronte di un sistema complesso come quello sanitario in cui le risorse non sono l’unico fattore di efficienza.

A proposito di criticità da sanare, sull’attuazione del Dm70 e del Dm77, è stato prodotto un documento di sintesi in cui sono state sistematizzate le osservazioni raccolte per l’adozione degli eventuali strumenti giuridico-normativi necessari alla risoluzione delle criticità emerse. Non solo. Per contrastare la grave criticità delle liste di attesa, da febbraio sarà attiva la nuova piattaforma che premetterà di avere un quadro reale e preciso del fabbisogno di prestazioni e di come orientare le risorse.

Alla base di tutto il percorso – ha sottolineato – è indispensabile instillare una nuova cultura organizzativa e professionale che valorizzi l’attitudine al cambiamento e la visione sistemica dei professionisti e promuovendo in tutti gli ambiti la medicina basata sulle evidenze e le buone pratiche. Questo nuovo approccio richiede la piena valorizzazione del ruolo di tutte le professioni sanitarie tese anche a garantire la prossimità assistenzial. Gli altri elementi portanti sono la prevenzione e la ricerca, due ambiti su cui il nostro impegno è massimo, e l’innovazione che garantisce equità, contribuisce a superare le disuguaglianze, supporta la sostenibilità. E Il 45% delle risorse del Pnrr è destinato alla digitalizzazione".