"Renzi venga a dire che l'Italia non ha bisogno di un sistema di sostegno sociale, venga a dirlo tra la gente, senza scorta e non si nasconda..."
Questo quanto detto dal presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a commento di uno dei mantra di Italia Viva e della sua coppia di leader, Renzi e Calenda, che invece ne chiedono l'abolizione.
Ecco come Matteo Renzi, sia sui social che in tv - ieri sera era sul La7 a fare un comizio nella trasmissione in Onda - ha distorto le parole di Conte, inventandosi vittima di quella che viene fatta passare come una minaccia di morte:
"Giuseppe Conte ha detto che se il Parlamento cambierà una legge dello Stato, la sua legge sui navigator, è pronto alla “guerra civile”. Giuseppe Conte ha detto che io devo andare a Palermo senza scorta a confrontarmi con lui sul reddito di cittadinanza. Senza scorta? Un ex premier che minaccia violenza fisica? Un linguaggio di odio e di aggressione verbale fatto da chi ha occupato le più alte cariche dello stato? Questo riferimento alla violenza fisica è scandaloso. Invito Conte a un confronto civile in televisione, se è capace di dibattere senza minacciare aggressioni. Averlo mandato a casa per portare Draghi a Palazzo Chigi resterà per sempre uno dei più alti servizi che ho reso al mio Paese"."Giuseppe #Conte istiga alla violenza e all’odio verbale. Con il suo linguaggio trumpiano, sono decine le minacce di morte ricevute alla mia persona dopo il comizio a Palermo. Lo considero mandante e responsabile morale di violenza fisica nel caso in cui succedesse qualcosa".
È risaputo da tutti, ormai, che il senso della misura, oltre che della vergogna, non hanno in Renzi il loro miglior rappresentante, tutt'altro... ma la nuova campagna messa in atto nei confronti di Conte va ben oltre l'indecenza, specialmente se - come ha potuto sentire chi ieri abbia assistito al suo comizio su La7 - aggiungiamo il fatto che ha cercato di attribuire, e neppure indirettamente, al presidente del M5s anche il disastro conseguente all'alluvione nelle Marche del 15 settembre:
"Sul tema del dissesto idrogeologico siamo stati gli unici a proporre, con Renzo Piano, una unità di missione chiamata Casa Italia – Italia Sicura. Avevamo stanziato 45 milioni per la cassa di espansione del fiume Misa, a Senigallia. La chiusura di quella unità di missione, voluta dal governo gialloverde con Conte premier e Costa ministro, ha provocato un ritardo nella realizzazione dell’opera. Ci fosse stata quella cassa di espansione, si sarebbe evitata la tragedia di venerdì scorso".
I giornalisti Parenzo e De Gregorio, che ieri sera si spacciavano come conduttori della trasmissione in Onda, si sono limitati solo a porgere degli inviti a dichiarare all'ospite Matteo Renzi che "ininterrottamente" ha parlato solo per accusare Conte e i 5 Stelle, alternando le accuse - nei momenti di pausa - per ricordare quanto lui sia stato bravo, geniale, fantastico, incredibile, ottimo, inimitabile, ecc.
È lo stesso Matteo Renzi che la scorsa settimana diceva che il decreto Aiuti non si poteva toccare, accusando i 5 Stelle di mettere in crisi gli aiuti alle famiglie, ma che i suoi senatori hanno votato con la modifica che toglieva il tetto di stipendio ai manager pubblici. È lo stesso Matteo Renzi che viaggia su jet privati per spostarsi durante la campagna elettorale. È lo stesso Matteo Renzi che vuole togliere un sussidio a chi non riesce a mangiare, mentre accetta che ogni anno lo Stato dia decine di miliardi alle aziende (non a tutte ma solo quelle strutturate per poterne usufruire, che possono pagare decine di migliaia di euro per incaricare dei consulenti a tale scopo) di cui in parte anche a fondo perduto. È lo stesso che dice di voler promuovere il lavoro, quando lo ha precarizzato con quella truffa che ha chiamato Jobs Act. È lo stesso Renzi che sfrutta l'incarico da senatore per fare consulenze milionarie ad uno Stato estero...
Vale la pena continuare? Sì, solo per ricordare anche che lo stesso Matteo Renzi che parla di serietà e coerenza, tanto da fare campagna elettorale sotto lo slogan Italia sul Serio, si è alleato con Carlo Calenda, un altro che come lui dà lezioni al mondo descrivendo gli altri come incapaci e inaffidabili.
È lo stesso Calenda che con Scelta Civica di Monti approda al governo Pd-Pdl di Enrico Letta per poi far parte anche del governo Renzi. Quindi passa al Pd con Zingaretti, si fa eleggere in Europa e a quel punto lascia il Pd per fondare Azione, alleandosi con +Europa della Bonino per avere una rappresentanza in Parlamento anche in questa legislatura. Naturalmente ora si presenta alle politiche dopo aver mollato +Europa, il Pd ed avere accolto nelle sue fila le pluriministre di Forza Italia Gelmini e Carfagna, per poi allearsi con quel Matteo Renzi, il cui modo di far politica, fino a qualche ora prima, gli faceva "orrore".
Però i guai dell'Italia sarebbero dovuti a Conte.