Finora, il ruolo di Israele nella guerra portata dalla Russia in Ucraina era stato ambiguo... in pratica il governo di Naftali Bennet aveva cercato di mantenere un ruolo equidistanza cercando di non far infuriare Washington e, allo stesso tempo, di non dare un dispiacere a Putin. 

Che cosa ha fatto Israele?

Israele ha co-sponsorizzato la risoluzione che mercoledì ha condannato la Russia all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ma nel fine settimana precedente  aveva rifiutato di appoggiare la  stessa misura presentata al Consiglio di sicurezza.

Gerusalemme ha anche inviato 100 tonnellate di aiuti umanitari agli ucraini ma, nonostante gli appelli di Zelesky, a Kiev non aveva inviato aiuti militari... nonostante il legame tra Tel Aviv e Washington.

E sul fonte rifugiati? Israele ha accolto a braccia aperte gli ucraini... ebrei, fuggiti dal paese, ma ha rifiutato di accogliere quelli che non erano ebrei, a meno che non avessero da pagare poco più di 3.000 dollari, il "prezzo" richiesto per un permesso di soggiorno temporaneo. Inutile commentare questo passaggio che si commenta da solo!

Ma perché Israele ha cercato di non irritare Putin?

Perché il Cremlino, che controlla lo spazio aereo siriano, permette all'aviazione israeliana di compiere raid contro le installazioni iraniane presenti in quel Paese. Non solo. Anche per quanto riguarda le sanzioni alla Russia, Israele ha fatto orecchie da mercante, probabilmente guardando alle relazioni attuali e future con gli oligarchi russi, ebrei. Ad oggi, nello Stato ebraico non esiste una legislazione che impedisca agli oligarchi con cittadinanza israeliana di mettere i loro soldi nei conti bancari di quel Paese.

In questo quadro, quest'oggi, il premier israeliano Naftali Bennett è volato a Mosca per incontrare Putin, nonostante lo "shabbat".

L'incontro al Cremlino è durato 3 ore. Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha detto che i due leader hanno discusso  della "situazione" in Ucraina". Da parte israeliana, si è tenuto a precisare che l'incontro è stato concordato con Stati Uniti, Germania, Francia, in collegamento continuo con l'Ucraina. Dopo l'incontro, Bennett ha parlato con Zelensky ed è volato verso la Germania dove, a questo punto, incontrerà con Scholz.

Secondo fonti israeliane, Bennett ha parlato con Putin della situazione degli israeliani e delle comunità ebraiche in Ucraina e dei colloqui in corso a Vienna per ripristinare l'accordo sul nucleare iraniano del 2015, firmato anche dalla Russia... un modo di agire piuttosto curioso per una mediazione che dovrebbe cercare di interrompere una strage umanitaria in atto.