Sono circa 9mila i voti in più con cui il sindaco di Genova, Marco Bucci, e la coalizione di destra-centro hanno vinto le regionali in Liguria, che si sono tenute lo scorso fine settimana. Sconfitta la coalizione di centro-sinistra guidata da Andrea Orlando.

"Congratulazioni a Marco Bucci per la vittoria alle elezioni regionali in Liguria! Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti. Con la sua guida, la Liguria potrà contare su un amministratore capace e determinato, pronto a lavorare instancabilmente per il bene di tutti i liguri. Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia",

è l'enfatica dichiarazione della premier Meloni a commento del risultato elettorale in Liguria.

I numeri, però, dicono altro.

Bucci è il sindaco di Genova ed il suo operato come sindaco è stato così tanto apprezzato nel capoluogo ligure che in città il neopresidente della regione ha preso quasi 20mila voti in meno rispetto allo sfidante principale, Andrea Orlando. 

In tre delle quattro province della Liguria, Bucci e Orlando se la sono vista quasi testa a testa. A fare la differenza è stato il voto nella piccola provincia di Imperia dove sono stati quasi 17mila i voti in più per il candidato di destra-centro, che ha ottenuto un risultato superiore di poco al 60% (meno del 36% la percentuale per il centro-sinistra).

In sostanza è stato il ponente ligure sotto il controllo del sindaco di Imperia Claudio Scajola, quello che dette del rompicoglioni a Marco Biagi, quello che a Roma aveva acquistato a sua insaputa un appartamento al Colosseo e che quando era al governo aveva promosso la tratta aerea Roma - Albenga, perché secondo alcuni gli avrebbe permesso di arrivare alla sua abitazione in minor tempo.

Scajola viene descritto come il Ras di Imperia e provincia, da lui controllate con un sistema di do ut des che richiama quello per cui Toti è stato indagato. Però nonostante le numerosissime inchieste in cui è stato imputato - anche se in alcuni casi grazie alla prescrizione -, Scajola è sempre riuscito a dimostrare la propria buona fede e la propria innocenza, anche se in chi non lo ama i dubbi restano.

Tirando le somme, si può pertanto ipotizzare che i liguri siano andati a votare con qualche mese di anticipo rispetto al previsto a causa di un ormai ex presidente che ha governato grazie ad un sistema che favoriva il voto di scambio (dato che Toti ha accettato il patteggiamento le ipotesi degli inquirenti diventano certezze), per eleggere un nuovo presidente che "potrebbe" aver vinto anche grazie allo stesso sistema.

Ma, come ha  commentato Salvini, "giustizia è fatta". Speriamo sia davvero così.