Per sapere come Matteo Salvini abbia "incassato" solo il fatto che Pd e 5 Stelle possano forse perlomeno sedere di fronte a un tavolo per capire se esista o meno la possibilità di iniziare una trattativa per un accordo di governo, ecco un breve riassunto di alcune delle sue ultime dichiarazioni, partendo dalle meno recenti...


La telenovela Renzi-Di Maio? Gli italiani chiedono alla politica di parlare poco e cominciare a lavorare, senza pretendere posti e poltrone. E questo vale per tutti.

Notte di sangue a Milano.
Morti e feriti, accoltellamenti e rapine.
Per ottenere #stopimmigrazione ci vuole un governo serio, altro che Pd-5Stelle.
Io non mollo!

I nostri programmi, a differenza di altri, non cambiano a seconda delle convenienze. Ridurre le tasse, tagliare un po' di burocrazia, mandare in pensione le persone dopo 41 anni di lavoro, per me rimangono delle priorità.

Ricomincia l'invasione: 1.400 persone sbarcate in sole 48 ore.
L'Italia ha bisogno di un governo serio e coerente, sbaglio?
Se smettono di litigare sulle poltrone, io sono pronto!

Domenica, con il vostro voto, voltiamo pagina in Friuli Venezia Giulia e mandiamo un messaggio forte e chiaro a tutto il Paese.

Buongiorno da Gradisca d’Isonzo (Gorizia) dove 600 presunti profughi stanno cominciando la loro ennesima giornata di giochi, bici e tempo libero.
Tanto pagano gli italiani... #tuttiacasa
Appena il Pd e i Cinque Stelle finiranno questa stucchevole telenovela di un finto governo e questo esecutivo potrà tornare a noi, centri come questi vanno chiusi... sono centri di guadagno sulla pelle di presunti profughi.


In attesa della risposta di Di Maio, ecco la risposta alle dichiarazioni di Salvini da parte del segretario reggente del Pd, Maurizio Martina.


Abbiamo terminato il giro di consultazioni con il Presidente Fico, secondo il mandato assegnatoli dal Quirinale. Siamo arrivati a questo dopo 50 giorni di caos, tira e molla e veleni tra le forze che il 4 marzo hanno prevalso. Siamo arrivati a questo non certo per colpa nostra. Salvini e soci che cercano di fare la morale dovrebbero solo tacere ora. E’ stato giusto fino a qui ribadire con coerenza e nettezza che l’onore e l’onere della prova spettasse a loro. Ma loro non ce l’hanno fatta, offrendo solo ambiguità. Ci hanno dato 50 giorni di proclami senza un passo concreto per il Paese. Ora siamo chiamati a una riflessione nuova proprio per questo. Ci viene chiesto di valutare un possibile percorso di confronto con il Movimento Cinque Stelle.

Abbiamo riconosciuto alcuni fatti nuovi, a partire dalla chiusura definitiva del tentativo di accordo tra il Movimento, il centrodestra e la Lega, e abbiamo convocato la nostra direzione nazionale per confrontarci e decidere insieme proprio se aprire o meno questo lavoro. Non sfugge a nessuno di noi che questa strada è difficile e potrebbe anche non portare a una intesa. Nessuno dimentica gli scontri che ci hanno diviso in questi anni dal Movimento Cinque Stelle. Siamo stati e continueremo ad essere esperienze profondamente diverse, alternative su molti fronti. Rivendicheremo sempre con orgoglio il nostro impegno per l’Italia con i nostri governi di questi anni. Non negheremo mai la nostra storia, la nostra identità, i nostri valori. D’altro canto, abbiamo già avuto anche nella nostra storia recente passaggi simili a questo. Si tratta ora di decidere se accettare il confronto o meno per giudicarne gli esiti solo alla fine di un vero lavoro di approfondimento.

Personalmente ritengo che sia nostro dovere farlo, rilanciando la sfida. Andando a vedere il merito di una possibile agenda d’impegni. Non farlo rischia in qualche modo di contribuire all’involuzione del nostro Paese anche sullo scenario europeo.
Penso che in particolare la radicalità di ciò che è accaduto il 4 marzo ci debba portare a questo. Sfidare, non di certo arrenderci. E vorrei pensare che un grande partito come il nostro lo possa fare con la sua visione forte del futuro dell’Italia e con le sue priorità per i cittadini. Senza subalternità. Senza abiure. Senza pregiudizi. Ho grande rispetto per le opinioni di tutti su questo snodo, sono opinioni legittime di fronte a una scelta molto difficile. Ascolto chi non la pensa come me. Prego tutti di discuterne e rifletterci avendo sempre a cuore l’unità del PD e della nostra comunità. Proviamo a ragionarci insieme. C’è davvero bisogno di tutto il PD.


Notata la dichiarazione di Martina? Adesso i 50 giorni che dal Pd in passato venivano indicati come perdita di tempo sono attribuiti in maniera più marcata alla Lega e al centrodestra. Il Movimento 5 Stelle, almeno per il momento, non deve più essere preso a (metaforiche) sberle.

Inoltre, l'appello finale ai renziani è quasi commovente... non tanto per la retorica, quanto perché Martina dà l'impressione di essere talmente ingenuo da non sapere di cosa siano capaci Renzi e i suoi "discepoli", pur di ottenere un vantaggio personale, qualunque sia la situazione che si trovino a fronteggiare.

Sarà concesso a Martina di sedersi ad un tavolo di fronte a Di Maio?