Nei suoi tweet dello scorso fine settimana, replicati poi successivamente, Donald Trump aveva definito 4 membri del Congresso, 4 donne appartenenti alla Camera dei Rappresentanti, non degne di risiedere negli Stati Uniti, invitandole a tornare nei loro Paesi d'origine, nonostante solo una di loro sia nata in Somalia e non negli Usa: Alexandria Ocasio-Cortez, Ilhan Omar, Ayanna Pressley e Rashida Tlaib.

Ieri alla Camera dei Rappresentanti è stata presentata una mozione per condannare come razziste le dichiarazioni di Trump, tali inoltre da legittimare la paura e l'odio verso i nuovi americani e la gente di colore.

La Camera, da inizio anno, è a maggiorana democratica ed inutili sono stati i tentativi dei repubblicani di modificare la votazione, limitandola a violazione del decoro da parte di Trump.

Durante il dibattito, il democratico John Lewis ha dichiarato che "al più alto livello del governo, non c'è spazio per il razzismo", mentre il repubblicano Dan Meuser ha definito le accuse "ridicole calunnie".

Alla fine, per 240 voti a 187, la Camera ha approvato la mozione, in sostanza, definendo ufficialmente Trump un razzista.

Da notare che a quello dei democratici si è aggiunto anche il voto di quattro parlamentari repubblicani: il texano Will Hurd (unico rappresentante afroamericano del partito), Brian Fitzpatrick (Pennsylvania), Fred Upton (Michigan) e Susan Brooks (Indiana), oltre a quello di Justin Amash, ex parlamentare repubblicano adesso nel gruppo degli indipendenti.

La risoluzione che condanna i commenti razzisti del Presidente Trump diretti ai membri del Congresso, si è richiamata ai padri fondatori e agli ex presidenti degli Stati Uniti, ricordando che l'immigrazione ha definito ogni fase della storia americana, e che tutti gli americani, eccetto i discendenti dei nativi e gli afro-americani ridotti in schiavitù, sono immigrati o discendenti di immigrati. Nel testo, inoltre, si è fatto presente che il patriottismo non è definito dalla razza o dall'etnia, ma dalla devozione agli ideali costituzionali di uguaglianza, libertà, inclusione e democrazia.

Il presidente Trump ha risposto all'esito del voto, complimentandosi per il numero di repubblicani che si è espresso contro la mozione, dimenticandosi però di accennare alla "defezione" di alcuni di loro e prendendosela poi con la presidente Pelosi per essere venuta meno al ruolo di imparzialità impostole dalla sua carica, poiché è intervenuta nel dibattito definendo i commenti della Casa Bianca non solo vergognosi e disgustosi, ma anche razzisti.