Nonostante il PIL greco ultimamente abbia mostrato segni di ripresa, la situazione economica del paese non è molto diversa rispetto a quella di alcuni anni fa. Così, per continuare a pagare le rate del debito del piano di salvataggio imposto alla Grecia dalla "lungimiranza" del rigore tedesco, per la terza volta dal 2010, i greci devono ricorrere all'ennesimo prestito: stavolta di 86 miliardi di euro.

Prestito di 86 miliardi di euro che deve essere erogato entro luglio per onorare le scadenze relative agli altri "prestiti". Una situazione a dir poco grottesca, considerando anche che il denaro potrà essere fatto arrivare nelle casse di Atene solo se tutti coloro che finora hanno partecipato al piano di salvataggio continueranno a farlo. Così impone la Germania.

Perché tale puntualizzazione? Semplicemente perché il Fondo Monetario Internazionale, secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Die Welt che ha intervistato chi ne è capo, cioè Christine Lagarde, stavolta non parteciperà alla quota di finanziamento se il debito greco non verrà rivisto.

La Lagarde ha dichiarato che il FMI può prestare i propri soldi in base a determinate regole e se il debito greco non sarà ristrutturato in modo che possa essere realmente ripagato, il Fondo Monetario non parteciperà più al piano di salvataggio, perché sarebbe inutil in quanto non verrebbe mai ripagato.

La Grecia, nonostante non sia più agli onori delle cronache, continua ad essere un paese in grande difficoltà, prova dell'incapacità e della stupidità delle istituzioni europee e di chi ne è alla guida, Germania in testa.