Domenico De Masi, sociologo vicino ai 5 Stelle e coordinatore scientifico della scuola di formazione del Movimento ha riferito del suo incontro con Beppe Grillo, da ieri a Roma, avvenuto all'hotel Forum.

"Grillo mi ha detto che ha rapporti frequenti con Draghi", ha dichiarato De Masi ,"cosa che ha raccontato anche ai deputati delle commissioni. Mi ha spiegato che il premier gli manda messaggi sulle cose da fare, sui provvedimenti da approvare, insomma sul rapporto da tenere con il governo".

In pratica, secondo quanto riportato da De Masi, Grillo gli ha detto che fino a questo momento Mario Draghi gli ha dato tutto ciò che "lui" ha chiesto sul piano politico da quando i 5 Stelle sono al governo, dicendo espressamente quanto sia forte l'intesa tra lui e il presidente del Consiglio.

Ma anche Draghi avrebbe avuto delle richieste per Grillo e tra queste quella di rimuovere Conte dal M5s, perché inadeguato".

Questa è stata la risposta, urlata, da parte di De Masi al fondatore del Movimento:

"È indecente! Si parla del tuo presidente! Con quale diritto Draghi chiede questo? Poi gli ho spiegato anche che vogliono tenerli nel governo per cuocerli a fuoco lento. Sanno che in autunno, con questa crisi, i poveri aumenteranno in modo sensibile. Il M5s sarebbe pronto a farsene carico, a difenderli, e facendolo riacquisterebbe consensi. Ma non vogliono che questo accada. Vogliono danneggiare il Movimento, e mi pare che ci stiano riuscendo ottimamente".

A questo punto, è opportuno riportare la dichiarazione (sotto riassunta in breve) rilasciata da Giuseppe Conte al riguardo:

"Vorrei precisare che Grillo mi aveva riferito di queste telefonate. Vorrei chiarire che siamo una comunità, lavoriamo insieme. Trovo sinceramente grave che un premier tecnico che ha avuto da noi l'investitura, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono peraltro. Il nostro atteggiamento, che ho sempre definito leale, costruttivo, corretto nei confronti del governo, non cambia neppure di fronte a episodi che reputo così gravi. Perché il nostro obiettivo non è sostenere Draghi, il nostro obiettivo è sostenere e tutelare gli interessi degli italiani".

Questa è la dichiarazione completa:


 Ma de Masi, al Fatto, ha detto anche altro:

"Al posto di Conte me ne andrei. Non può venire una persona da Genova e decidere al posto tuo, dopo che ti sei caricato il peso del Movimento. Non puoi delegittimarlo così: è poco dignitoso".

Grillo, infatti, da un paio di giorni è a Roma dove fa riunioni con i gruppi parlamentari di Camera e Senato, come se fosse lui a guidare i 5 Stelle e a rimettere ordine nel partito dopo la scissione di Di Maio, di cui, adesso, abbiamo qualche logica spiegazione in più, rispetto alle stralunate dichiarazioni rilasciate dal ministro degli esteri alcuni giorni fa.

De Masi, in qualità di coordinatore scientifico della scuola di formazione del M5S ha posto anche il problema della comunicazione del Movimento ed il comico genovese gli ha risposto così:

"D’ora in poi me ne occuperò io.  ... Grillo è convinto di essere al di sopra dello Statuto del Movimento. E questo non va bene: lui e Conte devono chiarirsi su questo punto. Altrimenti, come si fa? ... Il rapporto di Grillo con l’ex premier Conte è conflittuale, per come lo decodifico io. Penso che Beppe abbia paura di perdere il Movimento, il suo figlio politico. Teme che Conte gli tolga potere, ma il presidente del M5S non è un furbastro, è un brav'uomo".

Questa la replica del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che si trova a Madrid per partecipare al summit NATO che si concluderà giovedì.:

"Ci siam parlati con Conte poco fa. L'ho cercato stamattina, mi ha richiamato lui. Abbiamo cominciato a chiarirci. Ci risentiamo domani per vederci al più presto".

È evidente che, in base a quanto da lui dichiarato, Draghi abbia confermato la rivelazione di De Masi. 

Illuminanti le parole della renzianissima Bellanova che ha commentato la gravissima richiesta di Draghi in questi termini, a dimostrazione di cosa siano capaci i "renziani":

"Le parole di Conte nei confronti del Presidente Draghi sono ignobili. Scaricare sul Presidente del Consiglio le diatribe interne ad un movimento che sta implodendo per una mancanza di leadership è una pratica oltremodo vile". 

Mentre anche i renziani sotto copertura rimasti nel Pd, in questo caso Andrea Marcucci, non hanno mancato di cogliere al volo l'occasione: 

"Prima un’intervista del sociologo Domenico De Masi che attribuisce al Presidente Draghi alcune richieste a Beppe Grillo, poi si aggiunge persino un post della senatrice Taverna, presentato come un errore dello staff. È la cronaca del crescente nervosismo di Giuseppe Conte e del M5S contro Draghi e contro il governo , una vera e propria mina sulla stabilità necessaria all’Italia in questi ultimi mesi di legislatura. Credo che dai 5 stelle arrivi anche un messaggio chiaro al Pd, in tema di alleanze nulla deve essere dato per scontato. Io ripeto quello che dico da mesi: le intese per il ‘23 si devono fare sulla base di una condivisione di posizioni in politica interna ed internazionale".

Inutile dire che stiamo assistendo ad una situazione incredibile, che conferma, al di là di ogni dubbio, chi realmente non rappresenti e tuteli  l'attuale governo: i cittadini italiani o almeno una parte di loro. 

Quanto abbiamo saputo oggi, oltre all'indiretto sputtanamento di Di Maio, dimostra l'ulteriore discredito delle istituzioni del nostro Paese, partendo da chi le rappresenta, Mattarella compreso, visto che Draghi lo ha chiamato e nominato lui.  Parlare di discredito in relazione a Grillo e ai renziani, invece, sarebbe inutile, in quanto è cosa oramai accertata da anni.