A telefonare per primo è stato Salvini, dopo le 8... di sera. Ce l'ha fatto sapere Di Maio che, senza però dirci se ha o meno chiesto il permesso ai "genitori", lo ha incontrato.

Non è chiaro se i due abbiano cenato assieme, se ci sia stato un dopo cena e se, al momento di salutarsi, si siano dati il "bacino" della buonanotte. La notizia sta nel fatto che i due si siano parlati per discutere di camere... quella del Senato e quella dei Deputati. È un inizio.

Un inizio, sì, ma solo legato all'evidenza dei numeri e a quella dei regolamenti. Così, entrambi hanno ricordato all'altro che ognuno di loro aveva vinto le elezioni e che ognuno, tanto per iniziare, deve avere diritto ad un premio che riconoscesse quel risultato.

Questo è quanto Di Maio ha ricordato a Salvini: "Il Movimento 5 Stelle è la prima forza politica del Paese, con il 32% dei voti, pari a quasi 11 milioni di italiani che ci hanno dato fiducia, e che alla Camera abbiamo il 36% dei deputati. Per noi questa volontà è sacrosanta e vogliamo che venga rispecchiata attraverso l'attribuzione al Movimento della presidenza della Camera dei Deputati. Questo ci permetterà di portare avanti, a partire dall'Ufficio di Presidenza, la nostra battaglia per l'abolizione dei vitalizi e tanto altro."

Ma Di Maio ha riconosciuto anche il successo elettorale ottenuto dalla Lega. Quindi... va da sé che se la Camera toccherà ai 5 Stelle, il Senato toccherà al centrodestra che, in ogni caso, farebbe poi valere la maggioranza dei seggi per imporre la propria volontà. E, in base agli ultimi accordi nel centrodestra, sarà un rappresentante della Lega a ricoprire l'incarico. Addirittura lo stesso Salvini, in modo da liberarsene per poi fare una trattativa per una maggioranza supportata dal Pd... ma questa è un'altra storia che si basa, ad oggi, solo su ipotesi di scuola, finora smentita tra l'altro dai protagonisti.

Ritornando alla realtà, pertanto, sembra che un primo nodo legato al dopo voto si sia sciolto. Adesso sappiamo a chi andrà la presidenza delle due Camere. Adesso è da vedere se questo primo "appuntamento" tra Salvini e Di Maio porterà a nuovi incontri che possano far nascere un vero e proprio "innamoramento" per dar vita ad un nuovo governo tra 5 Stelle e Lega.

I programmi delle due forze politiche sono distanti rispetto a molti punti chiave ed entrambi hanno più volte ribadito che tali punti siano irrinunciabili per qualsiasi accordo di Governo. Ma non sarebbe la prima volta che il pragmatismo del presente finirebbe per prevalere sulle promesse del futuro.

In ogni caso, non va neppure dimenticato che il Movimento 5 Stelle è supportato per buona parte da un elettorato di sinistra che, comunque la si metta, difficilmente potrebbe digerire un governo con la Lega di Salvini, ritenuto il rappresentante di un movimento giudicato (più o meno) fascista. Ed anche il Movimento 5 Stelle lo sa. Come sa che un'elezione non è mai definitiva... gli appuntamenti elettorali si susseguono e le scelte che i partiti fanno, specialmente a livello nazionale, finiscono per pesare nelle urne. Sempre.