Lo scorso 12 ottobre, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, si era recato presso la Corte di Appello dell’Aquila insieme al presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, per incontrarne la presidente, Fabrizia Francabandera. Nell'occasione, i tre hanno concordato la data per le elezioni del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale d’Abruzzo; domenica 10 marzo 2024. 

Così a ridosso delle regionali in Sardegna tra poco più di una settimana si voterò anche in Abruzzo, con la coalizione di destra centro che proverà a rifarsi dello smacco subito, con la sconfitta del suo candidato, il fratello d'Italia Truzzu.

Nelle regionali abruzzesi ci sono almeno tre differenze rispetto a quelle della Sardegna.

In Abruzzo il candidato presidente è Marsilio, che ha governato nel precedente mandato. In Abruzzo non vi è il voto disgiunto, quindi, chi vota per un partito della coalizione vota anche per il candidato presidente. Infine, i partiti di sinistra e centro sono tutti riuniti nella stessa coalizione... più che un campo largo, un campo larghissimo, a favore di Luciano D’Amico.

Saranno così Pd, M5s, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva, PSI e +Europa ad appoggiare la candidatura dell'ex rettore dell’università di Teramo nonché ex presidente della Tua – Trasporto unico abruzzese, società per azioni pubblica che gestisce il trasporto pubblico urbano, interurbano e ferroviario in Abruzzo - da lui risanata, Per tale motivo, dopo quanto accaduto in Sardegna, non tutti sono più così certi della vittoria delle destre.

Intanto, è già iniziata la campagna dei rappresentanti delle opposte coalizioni a supporto dei rispettivi candidati alla presidenza. 

Salvini, dopo aver sbaraccato dalla Sardegna, ha messo le tende in Abruzzo e da Pescara ha dichiarato:"C'è l'occasione di rivincere subito, in Abruzzo. Qui ci sono solo due candidati e non c'è voto disgiunto: o vince uno o vince l’altro. Secondo me qui vinciamo, e non di poco, con la Lega sopra il 10%".

Il tesoriere Pd e senatore abruzzese, Michele Fina, afferma: "Abbiamo vinto la sfida del recupero e questo ci da una grande forza. Siamo quelli che rincorrono e loro quelli che sentono il fiato sul collo. Non vorrei essere nei loro panni".