Johnny Depp ha perso la causa per diffamazione intentata contro il tabloid inglese The Sun a seguito di un articolo in cui veniva definito "wife beater". La moglie che Depp avrebbe picchiato è l'attrice americana Amber Heard.
E secondo il giudice Justice Nicol, dopo le 16 udienze del processo tenutesi l'estate scorsa, Depp avrebbe effettivamente picchiato la moglie in almeno 12 dei 14 episodi di violenza domestica riportati nell'articolo.
Elaine Charlson Bredehoft, l'avvocato della Heard negli Stati Uniti, ha affermato che la sentenza "non è stata una sorpresa e molto presto presenteremo prove ancora più voluminose", nell'altro processo che vede implicata la sua cliente, questa volta in America, ed anche in questo caso intentato da Depp nei confronti del Washington Post, da cui era stato accusato di violenze sempre nei confronti della moglie.
L'avvocato Jenny Afia dello studio legale Schillings, che rappresentava Johnny Depp, ha definito il verdetto iniquo e sconcertante per il fatto che il giudice ha accettato come veritiero quanto detto da Amber Heard durante la sua testimonianza, mentre non ha dato alcun valore alla "montagna" di prove documentali a discarico di Depp e alle testimonianze a suo favore di agenti di polizia, medici e altri che hanno smontato le accuse di violenza punto per punto.
"La sentenza è talmente viziata" ha aggiunto l'avvocato Afia, "che sarebbe persino ridicolo se il signor Depp non facesse appello".
Un portavoce del Sun ha dichiarato: "Le vittime di abusi domestici non devono mai essere messe a tacere, ringraziamo il giudice per la sua attenta considerazione e ringraziamo Amber Heard per il suo coraggio nel testimoniare in tribunale".