Negli ultimi anni, un fenomeno preoccupante ha preso piede in Italia: l'uso eccessivo di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). Un dolore lieve, che interessa circa 13 milioni di cittadini, è diventato una costante nella vita quotidiana, una tendenza che ha conosciuto un sensibile incremento a seguito della pandemia da Covid-19.
Il fenomeno non riguarda solo la salute dei singoli individui, ma ha anche ripercussioni economiche rilevanti. I costi stimati, che ammontano a 36,4 miliardi di euro, evidenziano quanto il problema incida sul sistema sanitario nazionale e sull'economia in generale. Questo dato sottolinea l'urgenza di un approccio più attento e mirato nella gestione del dolore lieve.
Il rapporto OSMED ha messo in luce un pericoloso trend: nel 2022 si è registrato un aumento fino al 20% rispetto all'anno precedente nell'utilizzo dei FANS. Molti cittadini, nella scelta di ricorrere a questi farmaci, trascurano l'analisi del profilo beneficio/rischio, ignorando controindicazioni ed eventuali fattori predisponenti che possono innescare effetti collaterali gravi.
Gli effetti collaterali associati all'uso scorretto di questi farmaci non sono da sottovalutare. Infarto, ictus, diabete, ipertensione, osteoporosi, oltre a problemi oculari come glaucoma e cataratta, sono solo alcune delle complicanze segnalate dagli esperti. In particolare, l'abuso di ibuprofene, anche a dosaggi elevati e al di fuori delle raccomandazioni, rappresenta una problematica emergente.
Una tendenza preoccupante è quella del “fai da te”, particolarmente diffusa tra i più giovani, che porta a una gestione autonoma e spesso errata del dolore. Le patologie trattate con questi farmaci sono principalmente di natura infiammatoria, ma la mancanza di una consulenza medica adeguata può portare a conseguenze dannose per la salute.
In questo contesto, il ruolo della medicina generale diventa fondamentale. La corretta prescrizione dei farmaci e una valutazione approfondita del quadro clinico del paziente sono essenziali per evitare complicazioni. Ad esempio, in assenza di uno stato infiammatorio, il paracetamolo rappresenta la prima scelta per la gestione del dolore lieve e moderato, offrendo un'alternativa più sicura ai FANS.
L'uso inappropriato dei FANS in Italia è una questione che va affrontata con urgenza e consapevolezza. È necessario promuovere una maggiore informazione sui rischi legati all'uso indiscriminato di questi farmaci e incentivare un dialogo costante tra pazienti e medici. Solo attraverso una gestione più oculata del dolore e l'adozione di terapie alternative, quando possibile, riuscirà a contenere non solo i costi economici, ma soprattutto tutelare la salute pubblica in un periodo particolarmente delicato come quello post-pandemico.