L’uso eccessivo di antibiotici ad ampio spettro, in particolare quelli della categoria “Watch”, sta alimentando in modo preoccupante la resistenza antimicrobica (AMR), una delle più gravi minacce per la salute globale. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha pubblicato un’analisi dettagliata sull’utilizzo globale di questi farmaci, basata sui dati del 2022 raccolti in 90 Paesi, Territori e Aree (CTA) attraverso il sistema GLASS (Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System) e la classificazione AWaRe (Access, Watch, Reserve).
Il sistema AWaRe suddivide gli antibiotici in tre gruppi:
- Access: farmaci di prima o seconda scelta per infezioni comuni, caratterizzati da sicurezza, basso costo, spettro ristretto e minor rischio di resistenza.
- Watch: antibiotici ad ampio spettro, più costosi e potenti, riservati a infezioni gravi. Il loro uso eccessivo accelera però la selezione di batteri resistenti.
- Reserve: ultima risorsa contro infezioni multiresistenti, da utilizzare solo in casi estremi.
Nonostante l’obiettivo delle Nazioni Unite di raggiungere entro il 2024 il 70% di utilizzo globale di antibiotici Access, solo un terzo dei CTA coinvolti ha centrato questo traguardo. Il rapporto rivela inoltre gravi squilibri: nel 2022 sono state somministrate in media 18 dosi giornaliere (DID) ogni 1000 abitanti, ma il consumo varia di dieci volte tra i Paesi con utilizzo più alto e quelli più bassi. Nei Paesi a basso e medio reddito emerge un paradosso: da un lato, si abusa degli antibiotici Watch, aumentando la pressione selettiva sui patogeni; dall’altro, manca l’accesso agli antibiotici Reserve, essenziali per combattere infezioni resistenti.
Questi farmaci, sebbene vitali per infezioni severe, hanno un duplice volto: il loro ampio spettro accelera la comparsa di resistenze. «Il loro uso improprio, soprattutto quando sarebbero sufficienti antibiotici Access, è un motore chiave della AMR», sottolinea l’OMS. Il problema è aggravato dalla carenza di dati: meno del 50% dei Paesi monitora l’uso degli antibiotici, con lacune evidenti fuori dall’Europa.
Per contrastare la crisi, l’OMS indica tre azioni urgenti:
- Rafforzare la sorveglianza: potenziare i sistemi nazionali di raccolta dati e formare gli operatori tramite l’OMS Academy.
- Promuovere un uso responsabile: incentivare protocolli che privilegino gli antibiotici Access, collaborando con enti come la World Medical Association per sensibilizzare i medici.
- Garantire accesso equo: attraverso partnership come il Global Antibiotic Research and Development Partnership (GARDP), assicurare ai Paesi a risorse limitate anche gli antibiotici Reserve.
La resistenza antimicrobica richiede una risposta coordinata: ridurre l’abuso degli antibiotici Watch, colmare le disparità nell’accesso e investire in sistemi di monitoraggio sono passi indispensabili. Come ricorda l’OMS, «ogni ritardo aggraverà una crisi che già minaccia decenni di progressi medici». Il tempo per agire è ora.