Salvatore Lioniello a soli 29 anni è campione del mondo di pizza in teglia, pala, pizza freestyle, pizza classica piccante e senza glutine. Inoltre, Salvatore è risultato il miglior pizzaiolo di Napoli 2016 al masterpizzachef.
Raccontaci la tua infanzia
Da Quando sono nato la mia infanzia l’ho trascorsa nella Piazza difronte alla mia Pizzeria. Piazza San Salvatore, che prima sì chiamava Piazza Principessa Belmonte la quale è soprannominata anche “Sotto la teglia” e li ho trascorso tutta la mia infanzia giocando a calcetto con i miei amici, mentre mio padre all’epoca vendeva le Pizze a Portafoglio. Mio padre aveva una vetrina all’esterno del locale dove c’era un grande via vai pedonale.
Un ricordo d’infanzia che ti ha segnato e che ti ha portato a scegliere questa carriera
Mi ricordo che il Mercoledì facevano il mercato sulla via principale dove avevamo la pizzeria.
Il Mercoledì era per me uno dei momenti più perché c’erano miglia di persone che passando sì fermavano vicino a quella vetrina a prendere la Pizza a Portafoglio, quella è una delle scene della mia vita che mi è rimasta impressa, sopratutto la voglia che mio padre riusciva a far venire alla gente di mangiare quella sua favolosa Pizza a portafoglio. Il motivo che mi ha spinto ad intraprendere la mia strada come Artista dell’arte bianca lo ritrovo in mio padre, il quale ogni giorno cerca di migliorarsi e fare sempre di più.
La persona chiave della tua vita che ti ha portato ad essere quello che sei oggi
La persona chiave della mia vita è stato sicuramente mio padre il quale mi ha insegnato non solo a vivere in quella piazza e stare accostato con tanta gente ma sopratutto uno stile di vita, il saper lavorare e la giusta educazione è stato.
E’ importante il legame con le tue radici per la tua carriera?
E’ importantissimo il legame che ho con la mia terra e la mia famiglia, sulle mie pareti del mio locale c’è il sangue della mia famiglia per questo porto sempre con orgoglio tutto quello che hanno costruito i miei genitori.
Ha quanti anni e come hai iniziato la tua carriera?
L’ho iniziata da sempre anche se per un periodo l’ho lasciata ed ho intrapresa la carriera edilizia per poi tornare a fare il Pizzaiolo per la malattia che ha colpito mio padre.
Mio padre a soli 18 anni mi ha aperto la mia prima attività a Frattamaggiore, chiusa poi per vari motivi legati sopratutto a questioni burocratiche. Da lì odiai i Pizzaioli, le pizze ed i clienti.
La malattia di mio padre, mi ha spinto di nuovo ad intraprendere questo mestiere perché era l’unico nella famiglia che sapeva fare le Pizze, e quindi l’unico in grado di sostituirlo.
Quando c’è stata svolta nella tua carriera?
La svolta l’ho avuta quando purtroppo la malattia di mio padre sì aggravava per farlo stare felice e sereno andai a fare dei campionati per fargli capire che mi stavo appassionando a questo mestiere perché sapevo che lui era consapevole che questo mestiere a me non piaceva.
Dopo alcuni mesi ho iniziato a vincere dei campionati e ad essere nominato su alcune testate giornalistiche. Inizialmente ho fatto tutto per amore di mio padre, dopo è iniziata ad entrare in me la passione e l’amore per la Pizza alla quale ora sono molto legato.
Qual è la Pizza della tua vita?
La Pizza della mia vita è la “My Dad” il nome dice tutto. Andai a fare il campionato mondiale a Parma dove presentai questa Pizza che piaceva molto a mio padre, infatti è dedicata a lui. Erano circa 15 giorni che era morto mio padre, vinsi il campionato mondiale come miglior Pizzaiolo come Pizza in Teglia da lì è cambiata la mia vita professionale, ho iniziato a fare così e raggiungere obbiettivi che non immaginavo.
Perché la Pizza è Importante per te?
La Pizza è importantissima perché mi ha cambiato la vita e ancora oggi mi da tantissime soddisfazioni. Vedere i clienti che dopo aver mangiato la Pizza mi stringono la mano e mi fanno i complimenti è una delle cose più belle. La Pizza oggi rappresenta appieno la mia vita.
Qual è l’ingrediente che rappresenta le tue creazioni e che ha un valore particolare per te
La Melanzana alla parmigiana è quella che mi ha fatto vincere il mondiale, mi ha dato tutto. Piace a me, alla mia famiglia, piaceva a mio padre. Era il contorno base che la domenica a pranzo non poteva mancare. Per me l’ingrediente essenziale è sicuramente la melanzana.
Cosa cerchi di comunicare con la tua attività?
Quello che cerco di comunicare è l’amore per questo mestiere. La passione che ci metto ogni giorno. Cerco di comunicare ai giovani che non hanno un lavoro, non hanno una possibilità economica che possono intraprendere questo mestiere anche se all’inizio non sì guadagna tanto ci sono tante soddisfazioni. Cerco di comunicare alle persone che nella Pizza se c’è creatività, professionalità è passione non c’è crisi.
Cos’è importante per te per realizzare le tue creazioni?
La cosa più importante, fondamentale che non sì deve e sì può sbagliare è l’impasto.
Come hai cominciato?
La Pizzeria è aperta dall’89 da quando avevo 2 anni ma ho iniziato a lavorare come barista e cameriere dopo come aiuto Pizzaiolo e ogni tanto infornavo. Pian piano ho iniziato a stendere qualche impasto.
Qual è la sede delle tue Pizzerie?
La pizzeria per il momento è una. Tra un mese e mezzo ne aprirò un altra e tra 6 mesi ci sarà la terza che sarà la ciliegina sulla torta di Salvatore & Michele Lioniello (F.lli Lioniello). Tutte e tre sono situate ad Orta di Atella in via San Salvatore.