Le tombe vuote delle due principesse tedesche al cimitero Teutonico hanno lasciato interdetto pure il Vaticano, per un semplice motivo. Le istituzioni di oltre Tevere si erano rese disponibili ad assecondare la richiesta della famiglia Orlandi per dimostrare all'opinione pubblica la loro intenzione nel voler favorire le indagini in modo da fare chiarezza sulla scomparsa di Emanuela.

La "scomparsa" anche dei resti delle principesse ha invece ottenuto l'effetto contrario, sia da parte della famiglia Orlandi che dell'opinione pubblica: l'apertura delle tombe è stata concessa solo perché il Vaticano sapeva che dentro non vi sarebbero stati ritrovati resti sintetizza come adesso la "vox populi" interpreti il nuovo sviluppo del caso di Emanuela Orlandi.

Per questo motivo, la magistratura dello Stato pontificio ha disposto nuovi accertamenti su due ossari che si trovano all'interno del Collegio Teutonico, non lontano dalle tombe delle due principesse.

Lo ha annunciato il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti:

«A seguito delle attività istruttorie avviate l'11 luglio scorso al Campo Santo Teutonico, si sono svolti - come annunciato - accertamenti sia di carattere documentale che di carattere logistico, dai quali è emerso che - come risulta agli atti del Pontificio Collegio Teutonico - tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso sono stati effettuati lavori di ampliamento del Collegio stesso.

In quel periodo, i lavori hanno interessato l'intera aerea cimiteriale e l'edificio del Collegio Teutonico. Essendo pertanto possibile che le spoglie delle due principesse siano state traslate in altro luogo idoneo del Campo Santo, sono state svolte con le maestranze competenti le conseguenti verifiche per constatare la situazione degli ambienti attigui alle tombe.

Tali ispezioni hanno portato all'individuazione di due ossari collocati sotto la pavimentazione di un’aerea all’interno del Pontificio Collegio Teutonico, chiusi da una botola.»

Il Promotore di Giustizia del Vaticano, Gian Piero Milano, ha così deciso di far sigillare i due ossari, «per il successivo esame e repertazione dei materiali ossei ivi giacenti, sempre nell'ambito e con le modalità richieste dalle attività istruttorie».

Pertanto, tutte le operazioni previste per l'11 luglio verranno ripetute per l'apertura dei due ossari che avverrà sabato 20 luglio alle ore 9, anche alla presenza dei rappresentanti della famiglia Orlandi.