Genoa-Torino 0-0 al fischio finale
Genoa e Torino pareggiano 0-0 allo stadio Luigi Ferraris. Primo tempo movimentato: il Var entra in funzione per un presunto fallo di mano in area di Coco e poco dopo Vojvoda colpisce il palo.
Nella ripresa calciatori in campo sotto la pioggia battente e gioco spezzettato per i continui cambi con poche azioni di rilievo. Le squadre si accontentano di un pareggio che allontana entrambe dalla zona retrocessione.
Al 59esimo Genoa in avanti, colpo di tacco di Pinamonti al limite dell’area, Masina intercetta il pallone ma poi cade, conclusione di Frendrup parata da Milinkovic-Savic.
Al 66esimo inizia la girandola delle sostituzioni. Per il Genoa entra Vitinha ed esce Badelj. Il Torino risponde inserendo Karamoh e Sosa al posto di Adams e Vojvoda. Al 78esimo altro cambio per i rossoblù: esce Pinamonti ed entra Balotelli.
All’89esimo il Torino va in rete con Karamoh, ma l’arbitro annulla per un fallo di mano di Coco all’inizio dell’azione. Al 93esimo punizione per i granata, Leali esce e respinge con un pugno, Tameze tenta la ribattuta da fuori area ma il portiere del Grifone si oppone ancora.
Juventus-Bologna 2-2
Primo Tempo: Finisce 0-1 il primo tempo tra Juventus e Bologna! Gli ospiti hanno finora avuto il merito di concretizzare le azioni da gol avute soprattutto nella prima mezz'ora di gara. La Juventus si è fatta vedere negli ultimi 15 minuti dalle parti di Skorupski con Locatelli e Vlahovic, ma i loro tentativi sono stati vani.
Secondo Tempo: Finisce 2-2 la sfida tra Juventus e Bologna! Dopo che il primo tempo si era concluso sul risultato di 0-1 per il Bologna, gli ospiti si portano sul doppio vantaggio al minuto 52 con la rete di Pobega su splendido assist di tacco di Castro! Quando la partita sembra avviarsi sui binari della vittoria per il Bologna, la Juventus trova però prima la rete di Koopmeiners (al suo primo gol in maglia bianconera) per poi trovare la rete del pareggio al minuto 92 con Mbangula, appena subentrato a Weah.
Juventus, infortuni senza fine in difesa: contro il Bologna va ko anche Cambiaso
Continua la sfortuna per i giocatori bianconeri: distorsione alla caviglia sinistra per il terzino. Continua a perdere pezzi la Juventus, soprattutto per quanto riguarda il reparto difensivo. Nei primi minuti della partita contro il Bologna Thiago Motta ha dovuto fare una sostituzione forzata: fuori Cambiaso e dentro il giovane Rouhi. Al minuto 6 del primo tempo, Ndoye calcia in area sugli sviluppi di un calcio d'angolo ma trova Cambiaso sulla traiettoria che respinge il tiro molto potente. Il terzino bianconero devia in corner ma il pallone, rimbalzando sulla punta del piede molle, fa fare un movimento innaturale alla caviglia.
Il giocatore accusa subito un forte dolore alla caviglia sinistra, mani nei capelli e intervento dello staff medico in campo. Cambiaso stringe i denti e rientra sul terreno di gioco zoppicando. Pochi minuti di gioco, e poi al 12' deve sedersi ancora a terra. Il numero 27 alza bandiera bianca ed esce dal campo con le lacrime agli occhi. Per lui distorsione alla caviglia sinistra causata dall'impatto della palla con l'articolazione. Nei prossimi giorni Cambiaso verrà valutato per capire l'entità dell'infortunio, ma la sua presenza col City potrebbe essere a rischio.
Roma-Lecce 4-1
Primo Tempo: Primo tempo gradevole agli occhi a Roma, un'ottima Roma inizia una gara gestendo bene palla e passando in vantaggio con Saelemaekers. Celik esce per infortunio ed entra Abdulhamid. Ingresso del giocatori che poteva regalare il secondo gol alla Roma, invece è autore del fallo che fa assegnare il rigore al Lecce trasformato da Krstovic. Vedremo nel secondo tempo cosa riusciranno ad inventarsi i due allenatori.
Secondo Tempo: Partita che ha visto arrivare la maggior parte dei gol nella seconda parte. Roma che ha chiuso definitivamente la gara spegnendo le speranze del Lecce. Ottimo impatto sulla gara di Pisilli che cambia completamente il volto ad una Roma che però non è mai stata in difficoltà. Dopo un tempo infinito la Roma ritrova la vittoria in casa, accendendo i tifosi sugli spalti che tra gli applausi salutano la squadra e lasciano lo stadio. Lecce che invece sembra aver fatto un passo indietro ma saprà sicuramente rialzare la testa.
Lewandowski non basta: il Barcellona si fa rimontare due volte in casa del Betis
Blaugrana avanti col polacco nel 1° tempo. Nella ripresa il pareggio di Lo Celso su rigore, poi il 2-1 di 82', nel recupero, dopo i cambi discutibili di Flick, il 2-2 con Diao.
Le parate di Iñaki Peña e il genio di Lamine Yamal non bastano a lanciare il Barcellona, sorpreso nel recupero dopo cambi strani di Flick, tra l’altro espulso, col Betis che ha fermato i catalani sul 2-2. I sivigliani sono in difficoltà, 3 punti su 15 nelle ultime 5 ma hanno combattuto e l’Ingeniero Pellegrini, primo allenatore straniero ad arrivare a 500 panchine in Liga, ha gestito la partita molto meglio del rivale tedesco. Il Barcellona, 5 punti su 15 nelle ultime 5, va +5 sul Madrid che ha però due partite in meno, la prima stasera a Girona. Tante le assenze in entrambe le squadre. Da una parte Bellerín, William Carvalho, Fornals, Cardoso, Mendy e Marc Roca, dall’altra Araujo, Ansu Fati, Christensen, Marc Bernal e Ter Stegen. Flick rilancia Lewandowski dopo il turno di pausa per schierare la formazione migliore.
Il Betis in 3 minuti ha avuto due grandissime occasioni: nella prima Raphinha ha salvato sulla linea un colpo di testa a colpo sicuro dell’ex romanista Diego Llorente, nella seconda è stato Iñaki Peña a fare un mezzo miracolo su Abde solo davanti a lui. Il Barcellona ha trovato il modo di prendersi la palla e al 39’ ha segnato con un’azione magnifica sulla fascia destra: Lamine Yamal, Pedri, Kounde di prima e tocco decisivo del pichichi Lewandowski, arrivato a 16 gol. La ripresa però è iniziata ancora in nome della squadra di casa: Iñaki Peña ha ipnotizzato il "Chimy"Avila ma non ha potuto far nulla sul rigore di Lo Celso per il pari. Frenkie de Jong, appena entrato per Dani Olmo, stende Vitor Roque in area. L’arbitro non vede il contatto ma si corregge al monitor. L’olandese poteva essere espulso, se la cava con un giallo. E l’azione porta anche al rosso per Flick, per proteste ingiustificate. Il suo vice dopo Raphinha toglie anche Lewandowski, mentre 6 mesi e 21 giorni dopo l’infortunio torna in campo Isco.
Il Barça chiude in attacco con Lamine, sempre eccezionale, Pau Victor e Ferran Torres, non esattamente un trio esplosivo. Lamine Yamal però vale per 3: il 17enne offre due gol a Ferran Torres, in entrambi i casi il guardalinee alza la bandierina ma nella seconda occasione si sbaglia e visto che il compagno aveva segnato, il Barça si ritrova di nuovo in vantaggio. Per Lamine Yamal 9 assist in Liga e uno in Champions. La partita però non è finita, perché al quarto degli otto minuti di recupero Assane Diao pareggia. Gavi, entrato per Pedri, perde palla, cross da destra di Aitor Ruibal, anticipo dell’attaccante del Betis e due punti buttati dal Barcellona. Sotto esame i cambi di Flick, azzeccati quelli di Pellegrini visto che tanto Ruibal come Diao erano entrati nella ripresa.
Il City non è guarito: rimonta due volte il Palace, ma non basta per vincere
In vista della sfida di Champions con i bianconeri, la squadra di Guardiola conquista a fatica il secondo risultato utile di fila in campionato dopo la vittoria sul Forest. Salta Everton-Liverpool per il maltempo.
Il Manchester City ancora non c’è. In casa del Crystal Palace non perde, ma deve rimontare due volte per strappare un 2-2 che è il biglietto da visita con cui i campioni d’Inghilterra si presenteranno mercoledì a Torino per sfidare la Juve, con l’obbligo di vincere per raddrizzare la situazione delicata anche in Champions League. In Premier, il punto di Selhurst, uno degli stadio vintage del calcio inglese di vertice oggi reso gelido da pioggia e vento, vale quota 27 punti e il secondo risultato utile consecutivo, cambio di rotta dopo le serie record per Guardiola di 4 sconfitte in campionato di fila e 7 partite senza vincere in tutte le competizioni. I problemi che hanno causato la crisi restano tutti, dagli infortuni in serie ai giocatori non in condizione alle insicurezze di una difesa improvvisamente vulnerabile.
Il City cercava conferme dopo la vittoria di mercoledì col Forest, ma ha trovato solo quelle che la situazione è delicata. Parte del motivo è che Guardiola ha solo 12 giocatori di movimento a disposizione e che molti di questi, a cominciare da Kevin De Bruyne, non sono in condizione. Un altro è Kyle Walker, rientrato prima da un infortunio ma non ancora recuperato: i suoi errori causano entrambi i gol, quello di Muñoz già al 4’ (7ª rete stagionale concessa dai campioni nei primi 15’, nessuno in Premier ne ha subiti tanti) e quello di Lacroix che gli salta sopra in avvio di ripresa. Fortuna di Guardiola che Ruben Dias dietro ha ripreso a giocare da leader, coprendo anche gli errori degli altri. Una delle certezze in positivo è Haaland, che fa 13 gol in campionato con l’arrampicata che alla mezz’ora vale il primo pareggio. Lo sarebbe anche Rico Lewis, che al 68’ fa il 2-2, ma il giovane per cui Guardiola stravede si fa espellere all’84’ per un’ingenua doppia ammonizione costringendo i suoi a difendersi nel finale. Per il City in questo momento non perdere conta più di tutto: questo di Selhurst Park (dove, oltre ai lungodegenti Rodri e Bobb mancavano Kovacic, Stones, Aké, Akanji e Foden, i cui recuperi per la Juve sono tutti da verificare), non è un passo avanti, ma almeno non è un altro tonfo e per ora va bene così. Va bene anche al Palace, che porta a 4 la sua striscia di risultati utili: è la più lunga della stagione, qualcosa su cui cominciare a costruire la risalita dall’attuale 17° posto.
Il maltempo che ha colpito l’Inghilterra ha cancellato Everton-Liverpool: i Reds restano primi della classe con 35 punti. Sabato positivo per l’Aston Villa, che si rimette in piedi battendo il Southampton ultimo in classifica e salendo a quota 25, anche se l’1-0 firmato Durán è piuttosto striminzito. Sbanda malamente il Newcastle, che con Tonali in campo solo dal 60’ dopo la bella prestazione di mercoledì col Liverpool affonda 4-2 in casa del Brentford: per le Bees terza vittoria nelle ultime 5 e 23 punti in classifica, il Newcastle non vince per la quarta partita di fila e resta fermo a 20. Manchester United-Nottingham Forest, dalle 18.30, è l’ultimo atto del sabato della 15ª di Premier.