Vieira: “Voglio una squadra affamata”

Patrick Vieira è pronto a riprendere il filo dopo la sconfitta con la Lazio e, in vista della sfida contro il Como, il tecnico del Genoa ha fatto il punto sugli infortuni: “Il messaggio è stato chiaro. Noi abbiamo tanto da giocarci, le prossime partite sono importanti per me e per il mio staff per vedere i comportamenti dei giocatori. Stiamo cercando di creare un gruppo che ha fame e voglia di andare avanti. Un gruppo di giocatori che non mollano mai e che lavorano con concentrazione e determinazione fino all’ultimo giorno. Anche in questo periodo, io come allenatore imparerò tantissimo da loro – ha spiegato Vieira in conferenza stampa -. Sugli infortuni non è cambiato tantissimo. Zanoli ha fatto la prima parte di allenamento oggi e dobbiamo aspettare domani se si sente meglio. Vitinha non ha fatto niente ieri, ha fatto un allenamento da solo oggi. Purtroppo gli infortunati sono tanti, per questo è molto difficile avere continuità sul lavoro”.


D’Aversa: “Domani partita importante perché è un derby”

“In questi giorni si è differenziato il lavoro, sappiamo che la partita di domani è mentalmente importante innanzitutto perché è un derby. Sappiamo quanto sia importante per i nostri tifosi, anche se hanno deciso di non seguirci. La Fiorentina sta facendo grandi cose, ma da parte nostra ci deve essere la volontà e la determinazione perché la nostra salvezza passa anche da questo. Lo spirito di giovedì ci può e ci deve portare al raggiungimento del nostro obiettivo”. Così l’allenatore dell’Empoli Roberto D’Aversa parlando in conferenza stampa in vista della partita con la Fiorentina in campionato. Su cosa chiede in più domani alla squadra.“Domani la squadra deve essere concreta, concedere il meno possibile. Dobbiamo sfruttare le palle gol che ci creeremo – ha aggiunto – siamo bravi a crearle ma a volte non concludiamo nonostante la situazione sia giusta. In entrambe le fasi chiedo concretezza perché non c’è più margine di errore a questo punto”. Infine su che Fiorentina troverà. “Mi spiace per Kean, avrei voluto che ci fosse se il motivo della sua assenza è quello. La Fiorentina è una squadra completa – ha concluso – in alcuni reparti ha il triplo ruolo. Hanno una rosa forte, guai a pensare che le assenze di Dodò e Kean possano favorirci”.

Il Lecce non vuole partire per Bergamo, rischia la sconfitta a tavolino

Altri problemi in vista per il calendario della Serie A. Ancora scosso per la morte del fisioterapista Graziano Fiorita,  il Lecce non vorrebbe infatti partire per Bergamo per disputare il match contro l’Atalanta rinviato a domenica sera proprio a causa del lutto. Secondo quanto si apprende, il club salentino contesterebbe alla Lega di aver deciso lo spostamento della gara di sole 48 ore in autonomia, senza interpellare le squadre e tenere in considerazione lo stato psicologico del gruppo giallorosso fortemente colpito dalla scomparsa del 47enne.

Una situazione che, con Baschirotto e compagni seriamente intenzionati a non imbarcarsi per Bergamo dopo la rifinitura di sabato mattina, tiene ancora la partita del Gewiss Stadium in bilico tra accuse e possibili ripercussioni sul piano del risultato e della classifica. Se la gara non dovesse essere posticipata ulteriormente e il Lecce non dovesse presentarsi domenica sera a Bergamo, il club salentino rimedierebbe inevitabilmente una sconfitta a tavolino per 0-3 e la penalizzazione di un punto.

In attesa della decisione ufficiale della squadra salentina, nel frattempo, all’esterno dello Stadio Via del Mare la Curva del Lecce ha già espresso la sua posizione in maniera molto dura esponendo uno striscione. “Non scendere in campo è l’unica cosa da fare” recita il testo firmato dagli ultrà del Lecce.


Juve, è un problema di testa. Tudor: “Gli schemi e i sistemi non bastano: si vince con altro”

La Juventus ha un problema di testa, inteso sia come concentrazione e gestione dei momenti della partita che come gol subiti. L’inaspettata sconfitta contro il Parma, che complica tremendamente la corsa Champions, ha messo a nudo le fragilità della squadra che ha subito il 10° gol da colpo di testa in questo campionato, mentre quelli realizzati sono solo tre, appena uno più di Monza e Verona, ultime della classe in questa speciale graduatoria. “Gli schemi, i sistemi e le combinazioni non bastano: serve anche quello, ma si vince con altre cose“, ha tuonato Igor Tudor nella pancia del Tardini. Una prestazione davvero sottotono che ha fatto scattare l’allarme nell’ambiente juventino.

L’allenatore croato si aspetta una scossa già a partire dal match di domani contro l’ormai retrocesso Monza: tre punti contro i brianzoli sono fondamentali per poi giocarsi tutto negli scontri diretti contro Bologna e Lazio. Contro i brianzoli non ci sarà certamente Vlahovic, che verrà sostituito da Kolo Muani, mentre è difficile anche il recupero di Koopmeiners. Alle spalle dell’attaccante francese dovrebbero agire Yildiz e Nico Gonzalez. Il turco e l’argentino sono tra i più rigenerati dalla cura Tudor, che chiede ai suoi campioni gol e giocate per tornare in Europa dalla porta principale.

Claudio Gentile attacca la Juventus: “Guardo le partite e spengo la tv, Conte potrebbe esser l’uomo giusto”

“Guardo tutte le partite della Juventus, ma spesso non arrivo al novantesimo. Spengo la televisione dalla rabbia. L’ultima volta mi è successo mercoledì, contro il Parma: quando ho visto come Kelly ha marcato Pellegrino in occasione del gol, non ho più resistito”. A esprimere tutta la rabbia per le prestazioni della squadra bianconera è Claudio Gentile che, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, non ha nascosto la delusione per la stagione della squadra di Igor Tudor.

Da vero uomo simbolo della Juventus per diversi anni, Gentile non può accettare un atteggiamento spesso non all’altezza di una delle squadre più titolate d’Europa. E non si tratta semplicemente per la sconfitta patita a Parma dove la formazione piemontese ha faticato a prendere in mano il pallino del gioco. “Da vera Juventus come la intendo io, vedo poco. Probabilmente Yildiz, un bel talento che penso sarebbe piaciuto anche all’Avvocato: ma da solo il turco non può bastare. Il resto mi mette amarezza, come i risultati. Ai miei tempi c’erano grandi personaggi come l’Avvocato Agnelli e Boniperti che fin dal primo giorno ti dicevano: ‘ragazzo, qui sei alla Juventus e certe cose non le puoi fare: è un club diverso’. Avevano ragione. La Juventus è unica per la sua mentalità vincente. Quando giocavo io, arrivare secondi era considerata una mezza tragedia, adesso ci si aggrappa al quarto posto… La Juventus deve almeno lottare per lo scudetto e non essere così lontana dalla vetta”.

La scossa Tudor e la profezia di Allegri: col Monza si cambia per non perdere la Champions

La voce di Gentile è quella di un intero popolo che soffre nel vedere la Juventus faticare a giocarsi la qualificazione alla prossima Champions League. Difficile trovare individuare le colpe per una situazione deludente, tuttavia l’ex difensore è sicuro che, buona parte delle difficoltà, siano legate alle mosse del Managing Director Football Cristiano Giuntoli.

“L’allenatore è sempre il primo a pagare e infatti Thiago Motta è stato esonerato. Sicuramente aveva le sue responsabilità e mi dispiace molto: a Bologna aveva abbinato bel gioco e risultati. Ma la Juventus è un club diverso e bisogna vincere. Me lo hanno insegnato Boniperti e i vecchi dello spogliatoio quando arrivai a Torino 19enne. Con Boniperti, dopo una stagione così, sarebbe stato quasi impossibile guadagnare bene l’anno successivo – ha aggiunto Gentile -. Non lo so come l’avrebbe vissuta Boniperti, semplicemente perché con lui non si sarebbe arrivati a questo punto. Boniperti conosceva la Juventus come pochi e aveva un gran fiuto per i giocatori: raramente sbagliava un acquisto. Visti i risultati attuali, invece, non si può dire lo stesso di Giuntoli: gli errori sono stati parecchi sul mercato. Non mi piace fare nomi, però certe delusioni sono sotto gli occhi di tutti. Vale il discorso fatto per Thiago Motta e il Bologna. Con tutto il rispetto per il Napoli, la Juventus è un club differente. E a Torino devi sempre provare a vincere”.

Il Napoli pronto allo sprint finale: ma Conte ha fatto bottino pieno una sola volta

A questo punto per cambiare direzione, la Juventus potrebbe affidarsi a un’altra bandiera come Antonio Conte, favorito secondo Gentile a conquistare lo scudetto con il Napoli, ma a puntare anche su un giocatore che sinora ha dato molto alla Nazionale come Sandro Tonali: “Antonio è un vincente e conosce la Juventus come pochi, il suo ritorno sarebbe positivo. È sempre utile e prezioso avere persone che sanno spiegare ai giocatori dove si trovano e che maglia indossano. Tonali sarebbe un bel rinforzo, italiano. E sono convinto che alla Juventus diventerebbe ancora più forte. Ma di acquisti di spessore ne serviranno almeno uno per reparto per tornare a lottare fin da subito per lo scudetto. Una nuova rivoluzione non sarebbe da Juve, però bisognerà alzare il livello della squadra”.