Nel pomeriggio di martedì, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha riferito alla Camera sulla situazione della rete ferroviaria
nazionale. Il suo intervento è stato una riproposizione di ciò che negli ultimi giorni ha cercato di spacciare agli italiani in relazione ai ritardi che da mesi caratterizzano il trasporto ferroviario, in particolar modo da quando lui ne è responsabile.

Più interessanti, invece, le repliche delle opposizioni, a partire da quella della segretaria dem, Elly Schlein. Ecco che cosa ha detto:

Allora, prima, con tutta calma e poi con somma urgenza, il Ministro Salvini ha chiesto di poter riferire in Aula oggi sul finire della giornata, dopo che, ormai da mesi, le opposizioni chiedevano di avere notizie sulle ragioni di incredibili ritardi e disagi lungo la rete ferroviaria.Poi, viene qui, Ministro, a leggere un esposto, a ricordarci che le Ferrovie si sono scusate; ma la nostra domanda è: quand’è che si scusa lei con gli italiani, Ministro? Quand’è che si scusa Giorgia Meloni per i disagi ai lavoratori e alle lavoratrici e agli studenti che ogni giorno fate viaggiare con un’ora di ritardo almeno?Non stiamo parlando solo dei disagi dovuti ai guasti, ai ritardi, ma anche al totale fallimento del coordinamento delle informazioni, dell’assistenza e delle procedure troppo complicate per i rimborsi. Non passa giorno che la situazione non veda un peggioramento. Andate un po’ a chiederlo nelle stazioni dei pendolari, come stiamo facendo noi, andate lì a chiedere di questi record.Perciò, oggi diventa difficile programmare un qualsiasi spostamento. Diventa un problema per migliaia di pendolari, studenti, lavoratori, e diventa un incubo davanti all’indifferenza di chi ha la responsabilità e dovrebbe almeno avere cura di scusarsi e, comunque, attivarsi per risolvere il problema.Lei ha la responsabilità, Ministro. Non ha la credibilità, ma ha la responsabilità di garantire il diritto alla mobilità in questo Paese. Guardi, non serve solo inaugurare i cantieri che sono - ricordiamolo - finanziati per gran parte dai Governi precedenti, poi a tagliare i nastri sono tutti bravi. Lei non fa più il Ministro dell’interno e non è possibile che l’unico spostamento che le interessa è il suo al Viminale. Giorgia Meloni non vuole affidarle quell’incarico, quindi si rassegni e cominci a lavorare.Io mi rivolgo alla Presidente Meloni, perché è pure responsabile di questi disagi. Quando trova un minuto del suo tempo, si occupi di questo Paese, che ogni mattina viaggia con un’ora di ritardo. È tempo di vita sottratto agli italiani che vanno a lavorare e studiare con i treni. Non è normale - guardi, ci spieghi lei - che non ci abbia detto i minuti di ritardo. Stiamo raccogliendo noi i dati, perché non esiste un dato aggregato dei ritardi accumulati ogni giorno!Ministro, anziché sgomitare per la gara a chi è più amico di Musk, lei e la Presidente Meloni parlate del disagio che vivono questi studenti e lavoratori. Metteteci la testa e provate a dare risposte al Paese, se ne siete in grado, perché siamo stufi della vostra propaganda vuota.Invece, finora abbiamo registrato solo il silenzio del Governo e le timide scuse ai viaggiatori, quasi voci registrate per gli scompartimenti. Poi avete trovato l’attenuante, l’alibi, per scaricare ogni responsabilità: dopo il chiodo, la catena della bici, il sabotaggio. Tuttavia, lei ha parlato di episodi di gennaio, Ministro, ma le ricordo che anche durante le festività natalizie e durante l’estate abbiamo avuto disastri.Quando salti i cicli di manutenzione, abbassi la qualità delle apparecchiature e tagli i fondi per le riparazioni programmate, non stai amministrando la rete ferroviaria di una potenza mondiale, ma provi a gestire i treni come fossero quelli della Lego.Il Governo di Giorgia Meloni sta paralizzando l’Italia. Ogni giorno blocca milioni di pendolari nelle stazioni e non vi assumete mai uno straccio di responsabilità. Ogni tanto in politica non fa male dire: scusa, posso fare meglio. Non succede niente, Ministro, glielo consiglio.I cittadini vogliono impegni concreti: treni che funzionano e arrivano in orario, informazioni credibili e rimborsi immediati. Giorgia Meloni ha lasciato le briciole, nella legge di bilancio, per il trasporto pubblico, mentre spreca soldi pubblici per il progetto del ponte sullo Stretto.Allora, un consiglio: guardi, Ministro, ridimensioni i suoi sogni. Lavori per far funzionare i treni e gestire quei 1.200 cantieri resi possibili dalle risorse del PNRR dei Governi precedenti. Questi cantieri chiedono un equilibrio tra sviluppo della rete, qualità del servizio e sicurezza di passeggeri e lavoratori.A Giorgia Meloni dico di smettere di nascondersi dietro di lei, Ministro, perché la ricorderanno come quella che, quando c’era lei, non c’era un treno che arrivasse in orario.