«No ad Hamas e al terrorismo jihadista. Ho espresso solidarietà parlando all’ambasciatrice dell’Autorità Palestinese Abeer Odeh e ho espresso solidarietà di fronte alla Comunità Ebraica di Roma. #Hamas è contro #Israele e contro la #Palestina. Noi siamo per la pace e per due Stati».
Con questa dichiarazione, rilasciata giovedì, il segretario del PD Enrico Letta pensava di poter giustificare la comparsata sul palco allestito al Portico d'Ottavia a Roma (quello che una volta era il ghetto ebraico della capitale) per manifestare la propria solidarietà ad Israele per le conseguenze dei razzi lanciati verso la Stato ebraico da Hamas.
Una dichiarazione probabilmente resasi necessaria per le polemiche scaturite dal suo intervento (vedi sotto a partire dal minuto 26).
Il messaggio di "pace" nel discorso di Letta era indirizzato a favore solo degli israeliani, degli ebrei israeliani di Tel Aviv e di Gerusalemme... dei loro bambini, dei loro civili, dei loro soldati colpiti e o spaventati dai terroristi di Hamas!
Non soddisfatto, Letta ha poi ricordato che nel 2013 è entrato nella vicina sinagoga di Roma "mano nella mano" con il premier Netanyahu con la promessa che Italia e Israele avrebbero continuato a lavorare per la pace in Medio Oriente.
E dei morti causati dai bombardamenti israeliani? Letta non ha parlato. Pertanto non ha neppure ricordato che tra quelle vittime vi sono numerosi bambini... un numero che purtroppo adesso è arrivato a oltre 30. Ma in fondo perché preoccuparsene, tanto sono palestinesi? Perché parlarne?
E se ne avesse parlato, probabilmente Letta avrebbe detto che se sono stati ammazzati dagli israeliani è sicuramente colpa di Hamas, sposando la tesi di Naftali Bennett, espressa un paio di giorni fa in una intervista tv. A conclusione del suo intervento, Letta, come accade negli spettacoli pirotecnici, ha finito col botto ricordando la sua vicinanza a Netanyahu che è proprio il responsabile di quanto sta accadendo in questi giorni in Palestina!
Infatti, per mantenere l'incarico di primo ministro, Netanyahu ha sfruttato le tensioni per l'ennesimo furto che i coloni ebrei vogliono mettere in atto a danno dei residenti palestinesi a Gerusalemme est e ha fatto attaccare dalla polizia i musulmani in preghiera nella spianata delle moschee per causare una reazione a catena, che portasse alla situazione attuale, presentata come autodifesa di Israele. Netanyahu, adesso, potrà sperare di formare un nuovo governo, evitare le ennesime elezioni e continuando a rimanere primo ministro potrà affrontare con più "serenità" il processo che lo vede imputato per corruzione.
E Letta ci viene a dire che con gente simile vuole costruire la pace in Medio Oriente.
Un risultato, comunque, il segretario del PD lo ha ottenuto: perdere ulteriori consensi a sinistra come dimostrano i commenti ricevuti via social. E non [ escluso che questa fosse proprio la sua intenzione.