Sono centinaia i manifestanti che a Minneapolis si sono radunati nei pressi del luogo dove si svolge il processo a Dereck Chauvin, l'ex agente accusato di essere responsabile della morte di George Floyd.

I giurati, che rimarranno isolati fino al verdetto, hanno iniziato a discutere del caso e, secondo alcuni osservatori, la decisione non  dovrebbe arrivare prima di mercoledì, mentre sia a Minenapolis che in altre città americane, la popolazione afroamericana è in fermento.

A Minneapolis una parlamentare della Camera si è rivolta alla folla incitandola a "diventare più conflittuale"  ("get more confrontational") se il verdetto nel processo Floyd fosse di non colpevolezza.

Se c'è un verdetto di non colpevolezza nel processo del signor Chauvin, aveva detto sabato scorso la Waters rivolgendosi ai manifestanmtio in un sobborgo di Minneapolis, "allora sappiamo che non solo dovremo restare in strada, ma dovremo lottare per ottenere giustizia".

La Waters aveva poi aggiunto: "Dobbiamo diventare più conflittuali. Dobbiamo assicurarci che sappiano che cosa possiamo fare".

Lunedì, la stessa parlamentare  ha respinto il clamore delle sue parole, insistendo sul fatto che non erano state dette per incitare alla violenza, sostenendo che i repubblicani stavano semplicemente approfittando di ciò che aveva dichiarato per "inviare un messaggio a tutti i suprematisti bianchi, il KKK".

Il giudice del processo, Peter Cahill del distretto della Contea di Hennepin, ha dichiarato che i commenti della deputata potrebbero essere la base per presentare appello contro il verdetto della giuria, in risposta ad una mozione dell'avvocato difensore di Chauvin che aveva ipotizzato al giudice che le dichiarazioni avrebbero potuto aver influenzato i giurati.