Un grande risultato è quello ottenuto dal presidente Giorgia Meloni, in questi due giorni a Bruxelles, al Consiglio europeo!Un risultato che conferma l'efficacia e la centralità della sua politica e il suo ruolo di leadership in Europa. Grazie, infatti, a questo decisivo ruolo per la prima volta la migrazione è diventata centrale nell'agenda europea e il Consiglio europeo - in linea con le conclusioni del vertice di febbraio e della lettera dei giorni scorsi indirizzata ai leader dal presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen - conferma l'impegno dell'Unione europea su dimensione esterna e Tunisia.Sulla dimensione interna della migrazione, infatti, il Consiglio di oggi conferma l'accordo raggiunto a maggioranza l'8 giugno scorso a Lussemburgo dai Ministri dell'Interno. Come avvenuto in quell'occasione, anche oggi due Stati su 27 hanno ribadito la loro contrarietà all'intesa. Si tratta di una scelta basata sulla valutazione del proprio interesse nazionale e pertanto assolutamente legittima, ma che non intacca la validità e l'efficacia dell'accordo raggiunto.Anche sui temi economici il Consiglio appena concluso rappresenta un successo per l'Italia perché segna l'accoglimento del principio, già affermato sempre su nostra richiesta al Consiglio di febbraio, del ricorso alla flessibilità nell'uso dei fondi europei, in particolare della Coesione e del PNRR, per sostenere la competitività della nostra economia nei settori strategici e in quelli più esposti alla concorrenza internazionale.Infine, il Consiglio di oggi ribadisce il compatto sostegno politico, economico, militare ed umanitario all'Ucraina ed alla sua prospettiva europea, in totale linea con la posizione del Governo italiano.
Questo è quanto il ministro Fitto ha avuto il coraggio di scrivere a commento dei presunti risultati ottenuti da Giorgia Meloni nell'ultimo Consiglio europeo che si è tenuto il 29 e 30 giugno.
Vista l'inconcludente incapacità dell'esecutivo nel raggiungere un qualche obiettivo, in maniera proporzionale aumenta - da parte dei politici che lo supportano e della loro stampa serva - la propaganda a sostegno per far credere che un Paese allo sbando sia il migliore dei mondi possibili.
Il testo sopra riportato ne è un perfetto esempio. Sull'Ucraina, Fitto pretende di far credere che l'Europa segua la linea dell'Italia... una roba da avanspettacolo! Lo sbandierato patto sui migranti è evaporato nel nulla per la contrapposizione dei camerati di Polonia e Ungheria, con cui Meloni si è congratulata proprio per tale motivo, ulteriore dimostrazione della follia di questa gente!! E sul Pnrr, di cui oltre alla terza rata l'Italia (post) fascista ha mancato pure la quarta, Fitto esulta perché l'Europa avrebbe accolto un "principio" suggerito dal governo Meloni!!!
Ma stiamo scherzando?
Intervenendo al Festival del Lavoro a Bologna il ministro Fitto, cui la premier Meloni ha dato l'incarico di occuparsi del Piano di ripresa e resilienza, ha detto che "nei prossimi giorni sulle proposte di modifica e sulla programmazione della coesione, il governo porterà all'attenzione del Paese obiettivi chiari e un percorso che punterà alla soluzione di problemi annosi".
Nei prossimi giorni?
La tabella di marcia per l'attuazione del Pnrr fissava al 30 giugno la scadenza per centrare 27 obiettivi per la quarta rata da 16 miliardi di euro. Il governo Meloni ha completato solo 7 dei 27 obiettivi tra quelli indicati nel documento iniziale.
Gli obiettivi per ottenere la quarta rata sono legati all'avvio dei bandi per il potenziamento dell'offerta educativa nella fascia 0-6 anni con la creazione di strutture per oltre 264mila nuovi posti tra asili nido e scuole per l'infanzia entro il 31 dicembre 2025. Poi ci sono gli affidamenti per l'acquisto di convogli per la mobilità su rotaia e quella sostenibile e per la transizione energetica.
E Fitto continua a ripetere che il Governo sta lavorando su un nuovo piano... lo ripete da settimane... anzi, da mesi. Per Gentiloni andava presentato entro giugno. La Spagna non solo lo ha già presentato, ma è stato anche approvato.
Intanto, la piccola premier, piccola in senso reale e figurato, in ottimo romanesco ribatte in modo polemico a chiunque, in Parlamento e fuori, le chieda conto "anche" su questo tema. La violenza verbale è proporzionale alle sue molteplici incapacità che vengono coperte dai veli pietosissimi del nazionalismo più becero: ultimo esempio l'Amerigo Vespucci ambasciatrice del made in Italy.
Quando è troppo è troppo: abbiate pietà di coloro che ancora non hanno portato il cervello all'ammasso.