Per la prima volta nella storia dell’Albania le donne si sono riunite in maniera unitaria senza la rappresentazione politica di alcuna parte.

Si è svolto ieri 8 marzo a Tirana il primo forum indipendente delle donne albanesi coordinato da una giornalista e presentatrice locale Fatma Haxhialliu e ha visto partecipare oltre a un folto pubblico anche personalità importanti del mondo sociale, civile, politico, imprenditoriale e dello spettacolo che hanno testimoniato l'unità totale delle donne di fronte alle mille difficoltà che il gentil sesso ancora oggi deve vivere in questo martoriato paese.

Ci sono state testimonianze importanti e toccanti anche di donne che hanno vissuto una violenza sul loro stesse e che hanno trovato il coraggio di denunciare e di raccontare la loro storia; la società albanese ancora oggi deve fare passi da gigante per l'integrazione reale delle donne, nella società civile esistono ancora dei modelli arcaici di gestione della figura femminile che sono ostacolati da una cultura di estrazione islamofobica radicale modificata che non permette alla donna di conquistare il suo posto centrale a livello di famiglia e di società.

Sono state scioccanti le storie raccontate da alcune partecipanti vittime di violenza, addirittura rifiutate dalle loro famiglie di origine che non comprendevano il loro dolore ma volevano a tutti i costi mantenere verso l'esterno una falsa unità familiare rifiutando alle loro figlie, vittime di abusi e violenze da parte di mariti e fidanzati, il ritorno nella casa paterna per non macchiare questa di un disonore che difficilmente la cultura albanese può lavare.

Nell'immagine il segretario del Partito Socialista di Tirana on. Blerina Gylameti

Ma è stato un momento importante perché si sono riunite per la prima volta donne di tutte le estrazioni sociali rappresentanti di tutti i partiti della politica Nazionale ad eccezione di uno che non ha concesso possibilità alle proprie tesserate donne e rappresentanti di partecipare.

Si sono alternate sul palco sociologhe, professoresse, un segretario generale di partito (Partito Socialista attualmente al governo), rappresentanti della presidenza della Repubblica ed hanno tutte quante unitariamente espresso loro desiderio di una elevazione della figura della donna e di un aumento della tutela della stessa, non solo dal punto di vista legislativo, ma anche dal punto di vista culturale.

Un tema difficile questo della donna che non è riuscito per molto tempo a trovare delle organizzazioni di supporto che permettessero di dare vita a questo primo forum nella storia del paese, ed è stato grazie a una organizzazione Lombarda, la BLG, che questo ha potuto avere inizio.

Ma come ha detto la giornalista Fatma Haxhialliu nel concludere il forum “questo non è la fine di questo forum questo è solamente l'inizio che ci porterà a raggiungere traguardi molto più importanti e a ottenere una reale integrazione parificazione del nostro ruolo di fronte a tutta la società albanese a tutti i suoi livelli e gradi”.

Se da una parte tutto il mondo sociale e politico ha aderito a questo forum, dall'altra parte l'unica nota stonata è stata quella del rifiuto della deputata Grida Duma del Partito Democratico che non ha voluto prendere parte a questa manifestazione giustificandola con l'esistenza di un clima politico non favorevole.

Dalle analisi che abbiamo potuto effettuare abbiamo riscontrato e intervistato membri di tutti i partiti sia della coalizione di opposizione, sia del partito di governo, che erano lì presenti e hanno testimoniato in maniera unitaria la figura e ruolo della donna senza alcuna accezione alla politica; erano donne che hanno avuto successo che parlavano con donne desiderose di avere successo.

Per quale motivo la strategia del partito che sta scatenando a livello mediatico un’immagine negativa del paese ha portato a disertare un evento storico per le donne albanesi?

Abbiamo parlato con un analista politico locale Artan Karapushi docente universitario, il quale ci ha dato una visione molto “albanese” della situazione sviscerando quello che può essere stato il motivo scatenante di questo rifiuto e lo ha riassunto nel desiderio del leader del Partito Democratico di opposizione di contestare qualsiasi iniziativa che non sia nata per iniziativa dello stesso partito.

Una visione europeista di una posizione di questo tipo invece porterebbe a comprendere che il Partito Democratico ha un'idea estremamente conservatrice della donna e non ha intenzione di permettere a questa di elevarsi al ruolo che le appartiene.

Chi scrive ritiene che la strumentalizzazione della figura sociale della donna in un momento storico così importante per l'Albania sia una mossa sbagliata che porterà ad un allontanamento del l'elettorato femminile dalla base del Partito Democratico.

E come nel film ormai celebre di Don Camillo nel quale Peppone si candidava per diventare onorevole il furbo e buon Don Camillo comprese che, anche per vincere le elezioni, era fondamentale parlare al cuore delle donne.