Il senatore semplice Matteo Renzi, dopo essersi reso conto che non avrebbe più potuto essere rieletto segretario del Pd, ha deciso di farsi un partito per proprio conto, a sua immagine e somiglianza, per poter meglio rivolgersi all'elettorato che più si avvicina alla sua idea di Paese.

Quindi, dopo aver fatto il primo passo, il neo segretario ha iniziato a ripercorrere la solita trama che gli è più congeniale per acquistare visibilità e consenso, trama di cui in passato Enrico Letta è rimasto vittima.

Renzi, pubblicamente, alla vittima di turno (in questo caso Giuseppe Conte) propone alleanza e supporto. Subito dopo inizia la sua attività di opposizione minando, giorno dopo giorno, la credibilità di colui a cui ha offerto il proprio aiuto... per prenderne il posto.

Lo ha fatto con Letta e adesso ci riprova con Conte, di cui lui è stato il primo supporter! Dopo aver "costretto" il Pd a dare il via al Conte bis, Renzi si è smarcato dal Pd e ha fondato un nuovo partito. Dopo aver assicurato al premier il suo appoggio, ha subito iniziato a smarcarsi dalle decisioni che il governo sta assumendo, dicendo sempre che la strada scelta è quella sbagliata.

Renzi, adesso, è allo stesso tempo sia al governo che all'opposizione. Una pagliacciata che è stata messa in scena anche durante il cosiddetto Conte 1 da Lega e 5 Stelle.

Che Renzi miri a sostituire Conte alla guida di un esecutivo per continuare l'attuale legislatura è poco probabile, che Renzi miri a far cadere il governo è quasi certo, anche se è da capire quali siano i tempi che ha calendarizzato.

Probabilmente non lo sa neppure lui, anche se spera che questo possa avvenire il prima possibile, magari già nella prossima primavera, anche per tener fede alle promesse al contrario che da sempre lo caratterizzano. L'ultima di queste, infatti, è stata: il governo Conte bis arriverà a fine legislatura. È evidente che una tale affermazione, fatta da Renzi, significa che l'attuale governo avrà una breve durata.

Pertanto, la priorità di Renzi in questo momento è quella di portar legna in cascina (aumentare il proprio consenso) e così ha iniziato ad auto promuoversi cercando una trovata che potesse convincere gli italiani

Questa è la proposta "shock" (così l'ha definita lui) di Renzi:

«L’Italia è ferma. C’è un solo modo per farla ripartire: sbloccare i cantieri. Ci sono 120 miliardi di opere pubbliche che possono essere finalmente liberate. Il progetto #ItaliaShock per noi è una priorità».

Sono anni, che il politico di turno si inventa di far ripartire il Paese facendo ripartire i cantieri "bloccati". Ha iniziato Berlusconi da Vespa e hanno continuato i rappresentanti dei vari governi che si sono succeduti, snocciolando cifre iperboliche già disponibili, accantonate e in attesa - non si sa dove - di essere spese, da destinare alle fantastiche opere che dovrebbero collegare l'Italia più di quanto già non lo sia.

Per i più smemorati, l'ultimo sbocca cantieri risale a qualche mese fa, con il governo gialloverde che aveva sbloccato opere pubbliche già in cantiere per decine e decine di miliardi.

Nonostante ciò, dopo qualche mese, arriva Renzi che scopre che è possibile spendere decine e decine di miliardi, addirittura 120, grazie allo sblocco dei cantieri... ancora una volta... sempre gli stessi.