Secondo l'indiscrezione diffusa dal quotidiano on line Mediapart, già dallo scorso 11 marzo i magistrati francesi sarebbero in possesso delle risultanze, definite schiaccianti, di un'inchiesta condotta dall'OLAF [*] che accusa Marine Le Pen,  la candidata del Rassemblement National (RN) al ballottagio per le presidenziali, di aver impropriamente percepito fondi pubblici dal parlamento di Strasburgo quando era deputata tra il 2004 e il 2017.

Per tale motivo la Le Pen, a titolo personale, dovrebbe restituire la somma di 136.993,99 euro. Oltre a Marine Le Pen, anche altri tre ex eurodeputati – suo padre Jean-Marie Le Pen, il suo ex compagno Louis Aliot e Bruno Gollnisch, membro dell'ufficio nazionale di RN – oltre al gruppo parlamentare di estrema destra Europe des Nations et Liberties (ENL), farebbero parte dell'inchiesta di Olaf e sarebbero chiamati a risarcire somme di denaro percepite illecitamente. In totale la somma  da rifondere è di  617.379,77 euro. 

Nel suo rapporto, l'Olaf ha concluso che "il comportamento dei quattro ex deputati al Parlamento europeo (Jean-Marie Le Pen, Bruno Gollnisch, Marine Le Pen e Louis Aliot) ha messo in pericolo la reputazione delle istituzioni dell'Unione".

E dato che tutto il mondo è Paese, David Rachline, sindaco di Fréjus e vicepresidente di  RN, ha gridato alla cospirazione politica:

"L'OLAF si è specializzato, a pochi giorni dalle elezioni, nell'usare il proprio status per diffamare alcuni funzionari pubblici, in particolare quando sfidano l'Unione europea nella sua forma attuale. ...Non siamo affatto preoccupati, lo dico molto chiaramente. Che la giustizia francese e l'UE utilizzino questo stile di metodi, non sorprende. Vorremmo che la giustizia francese fosse altrettanto attiva sul caso McKinsey (la società di consulenza americana - che non sarefbbe neppure l'unica - secondo un'inchiesta del Senato avrebbe influenzato le politiche pubbliche francesi, tanto che Parigi, tra il 2018 e il 2021 avrebbe pagato complessivamente a McKinsey ed altre aziende del settore quasi un miliardo di euro)".

Marine Le Pen è già indagata dal 2018 con l'accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici per i rimborsi ricevuti per gli assistenti parlamentari.

Per una candidata che in campagna elettorale dice di voler restituire il denaro ai francesi, la notizia potrebbe essere un ulteriore colpo alla sua credibilità.

Un sondaggio di un paio di giorni fa condotto da Ipsos-Sopra Steria (il margine di errore indicato è tra 0,7 e 2,4 punti percentuali) ha rilevato che Macron al ballottaggio otterrebbe circa il 55,5% delle preferenze, mentre Marine Le Pen si dovrebbe accontentare del 44,5%, con un'affluenza alle urne intorno al 72%.


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L'OLAF è l'ufficio europeo che indaga sui casi di frode ai danni del bilancio dell'UE, oltre che sui casi di corruzione e grave inadempimento degli obblighi professionali all'interno delle istituzioni europee.

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