Come ipotizzato ieri, in base ad un minimo di logica, chi ha ripreso la furibonda lite in casa del Torino tra l'allenatore Juric e il direttore tecnico Vagnati non poteva non essere che un componente della squadra granata. 

Lo conferma nell'edizione odierna il quotidiano La Stampa:

"L’autore, volutamente anonimo, viene individuato in poche ore una volta che il caso è servito. Nessun membro dello staff dunque, nessun componente tecnico, ma la squadra. Chi l’ha fatta franca (almeno per ora) è il giocatore che, ricevuto il video nella chat di gruppo, è andato oltre diffondendolo al di fuori della comfort zone. Le indagini sono in corso, non sarà facile venirne a capo in un quadro di estremo silenzio: l’autore è smascherato, la bravata compiuta, ma il responsabile della fuga al di là della chat granata è ignoto".

Secondo il quotidiano, il video è stato ripreso da una camera doppia assegnata a due giocatori della prima squadra... ma chi l'ha ripreso non lo ha diffuso in rete. A farlo è stato un altro giocatore dopo che il video è stato condiviso tra i membri di un gruppo riservato ai giocatori granata.

Quindi, la società sa chi è l'autore, ma non chi ha messo in giro il filmato.

Ma le acque non sono agitate solo all'interno della società, lo sono ancora di più tra la tifoseria, che dopo 17 anni di presidenza Cairo non solo non ha avuto una pur minima soddisfazione dal punto di vista sportivo, ma non vede neanche, da parte della società, un pur vago segnale di progetto per creare una squadra che possa andare al di là del vivacchiare per rimanere a galla in Serie A.

A dimostrare lo stato di disaffezione del club lo conferma la campagna abbonamenti che finora sembra non abbia superato neppure i mille abbonati. Per questo, i vari gruppi della tifoseria granata si sono accordati per iniziare la contestazione ad Urbano Cairo affinché ceda la proprietà:

«Data l’ultima dimostrazione di inadeguatezza da parte della società, invitiamo alla partecipazione tutti coloro che intendono riprendersi il Toro: cooperiamo per la liberazione, la storia ce lo chiede, ce lo impone, uniamoci per difenderla e onorarla».