Lunedì 24 agosto è iniziata a Charlotte, Carolina del Nord, la Convention del Partito Repubblicano e già sono stati ufficialmente nominati a rappresentare il partito alle prossime elezioni presidenziali di novembre Donald Trump, in qualità di presidente, e Mike Pence, come vicepresidente. Ad esprimersi sono stati i 336 delegati presenti che hanno votato a nome di tutti gli altri, impossibilitati a partecipare di persona a causa del coronavirus.

Sul palco si è presentato, senza che fosse previsto dal programma, il presidente Trump. 

Nel suo discorso ha cercato di compattare il partito puntando sul buon momento del mercato azionario, attaccando i governatori che hanno imposto restrizioni durante la crisi del coronavirus, lanciando bordate contro i suoi oppositori e continuando la sua personale battaglia contro il voto per posta.

Ribaltando la realtà dei fatti, ha accusato Obama e Biden, adesso suo avversario diretto, di aver cercato di sabotare la sua campagna nel 2016: "Li abbiamo sorpresi a fare cose davvero brutte", ha detto. "Vediamo cosa succede... ci stanno provando di nuovo".

Se l'è presa con il governatore della Carolina del Nord, il democratico Roy Cooper, criticandolo per le misure anti-Covid. La tesi sostenuta da Trump è che i governatori dem riapriranno i loro Stati solo a partire dal 4 novembre, il giorno successivo alle elezioni, perché le misure di sicurezza sarebbero state prese solo per danneggiare la sua campagna elettorale. 

Nonostante siano milioni e milioni gli americani disoccupati, Trump sostiene di aver appena battuto il record del numero di nuovi posti di lavoro e di essere sulla strada per stabilire anche il record di crescita del mercato azionario.

D'altra parte, come ha ricordato la sorella di Trump, Maryanne Barry, in una registrazione pubblicata dal Washington Post e collegata al recente libro scritto dalla nipote, l'attuale presidente degli Stati Uniti è un bugiardo senza principi.

La Convention che si concluderà giovedì, domani prevede le dichiarazioni di Melania Trump, Eric Trump, Tiffany Trump, del Segretario di Stato Mike Pompeo, del senatore Rand Paul e di Nicholas Sandmann, un giovane attivista pro-Trump, protagonista lo scorso anno, davanti al Lincoln Memorial a Washington, di uno scontro verbale con un nativo americano, Nathan Phillips, catturato in un video virale.