Nella conferenza stampa di giovedì scorso, il direttore dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha espresso preoccupazione per il numero giornaliero di contagi da coronavirus, così in crescita da sfiorare la soglia dei 300mila nuovi casi in 24 ore. Sono oltre 16 milioni le persone finora contagiate, con quasi 645mila decessi.

Mentre a oriente la pandemia sembra essere sotto controllo, anche se sta iniziando a preoccupare la situazione ad Hong Kong e in minima parte in Corea del Sud, soprattutto a causa degli arrivi dall'estero, i contagi aumentano procedendo verso ovest, a partire dall'India che registra 1,4 milioni di persone colpite dal coronavirus, con circa 50mila nuovi casi giornalieri, un totale di 32mila morti e con il picco del contagio ancora lontano dall'essere raggiunto.

In Medio Oriente il contagio ha ripreso a correre. Israele registra un numero di casi doppio rispetto alla scorsa primavera, con manifestazioni di piazza contro il governo Netanyahu, incalzato da una parte dal contagio, dall'altra da cittadini e imprese che protestano per la crisi economica in atto e l'arrivo di nuove chiusure forzate. 

In Europa, la Russia è il Paese che registra il maggior numero di casi, oltre 810mila, un numero, comunque, in progressiva seppure lenta diminuzione. Dal picco di maggio che ha fatto segnare 10mila nuovi contagiati al giorno, oggi siamo a poco più della metà. Un valore ancora alto, ma considerando il numero di residenti e l'estensione del Paese, percentualmente in linea con l'andamento di altri paesi europei.

Nel nostro continente, a preoccupare ad est sono i paesi balcanici, Romania in testa, con 1.300 casi solo ieri e senza più posti negli ospedali di Bucarest. Centinaia i nuovi contagi in Serbia, Bosnia, Kosovo e Macedonia del Nord. 

Ad ovest, in Spagna, il numero di casi giornalieri è in costante aumento, tra i 2mila e i 4mila in questa settimana, tanto che il Regno Unito ha imposto la quarantena a chiunque provenga o sia stato in quella nazione negli ultimi 14 giorni. Tra le principali cause di contagio? I locali della "movida" dove si riuniscono i giovani, discoteche in testa. Di conseguenza, nelle varie regioni del Paese dove i focolai sono maggiori, a partire dalla Catalogna, sono iniziate di nuovo le chiusure... anche se per ora limitate a quel tipo di attività. Inoltre, il numero reale dei morti per la pandemia in Spagna, ufficialmente poco oltre i 24mila, secondo un'inchiesta di El Paìs raggiungerebbe quasi i 45mila.

E in altri paesi europei l'allerta è ancora alta. In Inghilterra, si entra nei negozi e nei supermercati solo con la mascherina. A Vienna bisognerà coprirsi il viso alle poste, in banca e nei centri medici. In Francia la misura è scattata da pochi giorni, per tutti i luoghi pubblici, mentre in Belgio, l'epidemia ha ripreso a preoccupare, da circa due settimane, portandosi via anche una bimba di tre anni, la più giovane vittima del Paese. 

In Africa, è il Sud Africa il Paese più colpito, con un numero di casi giornaliero che si avvicina ai 15mila, e un totale di circa 7mila morti. La pandemia, però, si sta diffondendo anche nel resto del continente dove spesso non esistono presidi sanitari e personale in grado di farvi fronte. Ma, oltre alla difficoltà di prestare le necessarie cure agli ammalati, in molti paesi africani c'è anche il problema di riuscire a stabilire la reale estensione del contagio.

Infine, il continente americano. In America Latina e nei Caraibi, è stata superata la quota di 4 milioni di contagi, con il coronavirus che impazza un po' dappertutto, a partire dall'Argentina per proseguire in Brasile, mentre a ovest, in Perù sono circa 376mila i casi confermati e quasi 18mila i morti. 

E poi ci sono gli Stati Uniti con 18 Stati - tra cui California, Carolina del Sud, Dakota del Nord, Kentucky, Hawaii - che nell'ultima settimana hanno stabilito il record di casi giornalieri, portando quelli dell'intera nazione ad assestarsi su una media di 70mila nuovi contagi ogni 24 ore, praticamente il doppio rispetto ad un mese fa. Anche il numero dei morti è in aumento: venerdì è stato il quarto giorno consecutivo con oltre 1.100 morti e una tendenza al rialzo registrata in 30 stati. Sabato, la Carolina del Sud con 80 nuovi decessi ha stabilito il suo nuovo record giornaliero.

Venerdì, il numero di persone con coronavirus ricoverate negli ospedali americani era di 59.670, secondo il Covid Tracking Project, numero di poco inferiore dal record di 59.940 registrato il 15 aprile. E a testimoniare quali possano essere le conseguenze di tale situazione è la contea di Starr, una zona rurale nel sud del Texas vicino al confine con il Messico, con 2.350 contagiati su 100mila abitanti. L'ospedale della contea non è in grado di gestire un numero di pazienti Covid così elevato, pertanto sono stati istituiti dei comitati etici per stabilire quali pazienti devono essere curati e quali no. Il destino di molti sarà quello di morire nelle proprie case.