«Caro presidente Zingaretti, forse lei dovrebbe fare più attenzione alle dichiarazioni che rilascia. Non ho accusato né lei, né la sua Regione. Ho semplicemente fatto notare il diverso modo di trattare le notizie, da parte di certa stampa, a seconda di chi governa.Trovo infatti che la vostra delibera, così come la nostra, partano dalla stessa ratio: isolare i pazienti Covid. Noi ne avevamo bisogno, per dimetterli da reparti ospedalieri in un momento di grande saturazione dei posti letto, voi per spostarli dalle Rsa. Identici sono i requisiti richiesti da entrambe le delibere per le strutture che avrebbero dovuto ospitarli: indipendenti e con organici dedicati. Quindi per riprendere le sue parole "nessuna promiscuità, nessuna facilità nel contagio".Trovo pertanto inopportuna e di cattivo gusto la sua conclusione "nessun caso Lombardia, nel Lazio"...»

In questo modo ha risposto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ad una dichiarazione di Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio.

La strategia della Lombardia, per mascherare la propria inadeguatezza ANCHE nella tutela delle Rsa regionali, è quella di far credere che quanto accaduto nella propria regione sia accaduto anche in altre.


A Fontana ha risposto l'europarlamentare milanese del PD, Pierfrancesco Majorino:

«Fontana è completamente in tilt. Le delibere e le scelte riguardanti le Case di riposo compiute nel Lazio e in Lombardia stanno agli antipodi.Il Lazio ha tentato di creare centri Covid ad uso esclusivo dei positivi.La Lombardia ha provveduto invece a inviare positivi nelle Rsa senza verificare che vi fossero le condizioni minime per una gestione razionale del contesto. Purtroppo i numeri e i numerosi casi drammatici verificatisi in queste settimane in Lombardia parlano poi da soli. È evidente che Fontana e Salvini dopo aver nei fatti silurato e nascosto Gallera in un sottoscala di Palazzo Lombardia stiano giocando a spararle grosse per nascondere la situazione terribile che sta vivendo la nostra Regione».


La strategia di Fontana e della Lega, ormai, è chiara. Insistono a dire che il contagio in Lombardia è stato tale che era impossibile far di meglio per arginarlo e per tale motivo il numero dei morti è stato altissimo.

Purtroppo per Fontana e la Lega, questa lettura non spiega le mancanze degli amministratori della ASL che gestisce gli ospedali della val Seriana, oppure le mancanze degli amministratori del Pio Albergo Trivulzio che minacciavano di licenziare il personale, sanitario e non, che avesse indossato la mascherina... anche in presenza dei primi possibili casi di contagio da Covid!

Quegli amministratori, che Fontana faccia finta di non saperlo o di esserselo dimenticato, fanno capo alla sua regione e alla sua gestione, senza dimenticare che la loro nomina è anche di natura politica, anche quella del direttore generale del PAT.

La crisi economica, già in atto in Italia a seguito della crisi sanitaria e destinata ad aggravarsi sempre più, per le forze politiche di estrema destra come la Lega - come la storia ci dovrebbe ricordare - è un'occasione unica per prendere il potere facendo leva sul malcontento popolare. Ma per poter sfruttare questa opportunità, l'assoluta incapacità nella gestione dell'emergenza Covid in Lombardia potrebbe non essere il miglior biglietto da visita. 

Per questo è necessario, per la Lega, negare l'evidenza, far finta di niente e dire di non aver colpe nella scelta dei provvedimenti anti Covid... purché se la bevano i parenti delle persone che sono morte!