Il capogruppo di Hezbollah al parlamento libanese, Mohammed Raad, ha chiesto maggiore unità nazionale e una posizione più ferma di fronte all'aggressione israeliana, chiedendo al governo libanese di adottare "misure pratiche" per fermare gli attacchi al Paese.

Gli attacchi cui fa riferimento sono quelli portati dalle IDF che questa mattina hanno nuovamente ripreso a bombardare Beirut, nonostante il cessate il fuoco ancora in vigore. Raad ha affermato che Hezbollah non ha violato il cessate il fuoco e che lo Stato "deve agire per scoraggiare il nemico", aggiungendo che "chiunque pensi che la resistenza sia una cosa del passato si sbaglia".

Ad esser stato colpito, e distrutto, un edificio in una zona residenziale nel sud di Beirut, mentre nel pomeriggio è stata colpita Beit Yahoun, località nel Libano meridionale.


Rivaleggiando per aberrazione e delinquenza con i nazifascisti, lo Stato ebraico non ha però mancato di continuare a compiere i propri crimini anche in Palestina, sia nei Territori Occupati che nella Striscia di Gaza, dove i delinquenti dell'esercito israeliano, nelle ultime 24 ore, hanno ucciso 43 palestinesi, ferendone 115 feriti. Molte vittime restano sotto le macerie e per strada perché le ambulanze e le squadre specializzate non riescono a raggiungerle. Sono 896 i morti e 1.984 i feriti dal 18 marzo, quando Israele ha ripreso ad attaccare la Striscia di Gaza. Il bilancio complessivo delle vittime dal 7 ottobre 2023 è salito a 50.251 morti e 114.025 feriti. 

Da non dimenticare che un medico statunitense che ha prestato servizio a Gaza, ad Al Jazeera, ha denunciato che cecchini israeliani uccidono consapevolmente i bambini palestinesi i cui corpi presentano ferite di arma da fuoco alla testa o al petto

Ma non è finita qua. Il Commissario generale dell'UNRWA Philippe Lazzarini quest'oggi ha ricordato che "nessun aiuto umanitario è entrato a Gaza da più di tre settimane, il periodo più lungo dall'inizio della guerra. I pazienti di Gaza sono senza medicine, i genitori non possono sfamare i propri figli e la carestia è in aumento.

"La minaccia di epidemie nella Striscia di Gaza incombe e la scorsa settimana sono morti otto dipendenti dell'UNRWA. Più di 140.000 persone a Gaza sono state costrette a fuggire a causa degli ordini di evacuazione israeliani.

Il blocco deve essere interrotto, i valichi di Gaza devono essere riaperti per consentire il flusso di aiuti umanitari e ai rifornimenti commerciali, tutti gli 'ostaggi' devono essere rilasciati, i bombardamenti devono cessare e il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza deve essere rinnovato".

Ma questo sarebbe possibile solo se la comunità internazionale iniziasse ad imporre sanzioni, pesanti sanzioni, ad Israele... ma no lo fa, perché lo Stao di Israele si fregia dell'attributo "ebraico", una specie di scudo protettivo che consente a dei delinquenti di continuare a compiere i propri crimini di cui la comunità internazionale, pertanto, continua ad esserne complice.