Così la Casa Bianca ha riassunto la telefonata che ieri pomeriggio il presidente Biden e la vicepresidente Harris hanno avuto con il primo ministro Netanyahu per fornire un aggiornamento sul continuo sostegno degli Stati Uniti a Israele.

"Il Presidente ha spiegato di essere stato appena informato dalla sua squadra di sicurezza nazionale. Ha dettagliato il supporto statunitense che era arrivato o sarebbe presto arrivato per includere munizioni, intercettori Iron Dome, la più grande portaerei del mondo e altro materiale di difesa.Il Presidente ha sottolineato la necessità che tutti i Paesi condannino inequivocabilmente le brutali atrocità di Hamas, che sono simili alle atrocità dell'ISIS di molti anni fa. Netanyahu ha fornito un aggiornamento su Israele e sullo spirito del popolo israeliano mentre si unisce per proteggere il proprio paese e il proprio popolo contro Hamas e tutte le altre minacce. I due leader hanno concordato di parlarsi nuovamente nei prossimi giorni".

Come appare evidente, alle "brutali atrocità di Hamas", si risponde con le armi e con altrettante atrocità che da parte occidentale vengono spacciate non come vendetta, ma come difesa da parte di Israele.

Il bilancio delle vittime israeliane a seguito dell'attacco di Hamas, giorno dopo giorno aumenta. L'ultimo dato parla di oltre 1.200 morti di cui fanno (o farebbero, in una guerra la propaganda non è mai da dimenticare) parte anche dei neonati decapitati. 

Per risposta all'attacco, con la benedizione dei Paesi occidentali, da mare, terra e aria Israele sta distruggendo tutti gli edifici di Gaza, quartiere per quartiere, palazzo per palazzo... e chi vi abita, con la scusa di eliminare i vertici e i miliziani di Hamas. Come è evidente, quella di Israele è una vendetta di cui, anche in questo caso, chi ne fa le spese sono esclusivamente i civili. Ma, in questo caso delle ormai quasi mille vittime palestinesi, per metà donne e bambini, le grandi democrazie di Stati Uniti e dei Paesi europei non se ne preoccupano.

E che gli israeliani stiano attaccando la Striscia di Gaza senza precedenti lo ha affermato il capo di stato maggiore dell'aviazione dello Stato ebraico, generale Omer Tishler, le cui dichiarazioni sono state riportate dal quotidiano israeliano Times of Israel:

"Stiamo attaccando la Striscia di Gaza su una scala senza precedenti, perché quanto accaduto non ha precedenti".

E gli attacchi, come ammesso dallo stesso generale, "non sono sempre chirurgici". È evidente, pertanto, che parlare di vendetta non è fuori luogo. 

A questo è da aggiungere che l'interruzione di forniture alla Striscia di Gaza in atto da giorni (niente cibo, acqua, carburante, elettricità, comunicazioni) finirà per creare ulteriori vittime. Basti considerare che le scorte sono in via di esaurimento e che non solo la popolazione non avrà di che dissetarsi e nutrirsi, ma che neppure gli ospedali, già adesso al collasso, potranno dare assistenza ai feriti, finendo per aumentare il numero delle vittime. Per non parlare delle epidemie...

Dei 2,3 milioni di coloro che abitano a Gaza, un ghetto creato da Israele di cui adesso è aperto il solo valico con l'Egitto, la metà della popolazione ha meno di 18 anni. Ed al massacro in atto, Israele ha detto di voler aggiungere ulteriore massacro, annunciando l'invasione da terra della Striscia.

Attoniti e sgomenti per le vittime israeliane, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il primo ministro britannico Rishi Sunak, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni del massacro che Israele sta perpetrando a Gaza fanno finta di non accorgersene.

Della questione palestinese, l'occidente se ne è sempre disinteressato per motivi geopolitici, economici e quant'altro, pensando che supportare gli ebrei israeliani a danno di un intero popolo fosse la cosa più conveniente. Non solo hanno creato ingiustizia e rabbia, ma hanno finito anche per inasprire la situazione. Adesso, dopo quanto accaduto, alle armi rispondono ancora una volta con le armi, aiutando persino Israele a mettere in atto la sua vendetta che, come conseguenza, avrà quella di generare ulteriore odio che, prima o poi, sfocerà in ulteriori violenze. Nonostante la politica delle armi abbia ampiamente dimostrato di non servire a risolvere  i problemi, finendo pure per aggravarli, si continua a perseguirla.

La vendetta israeliana, ovviamente, ogni giorno che passa fa aumentare la possibilità che dal sud del Libano e dalla Siria, Hezbollah e Iran trasformino lo scambio di colpi di artiglieria già in atto in un ulteriore fronte militare.

E non è neppure detto che, se ciò accadesse, non fosse questo ciò a cui Israele e Stati Uniti aspirassero. Non ci sono prove e non si possono pertanto trasformare in verità illazioni e speculazioni, ma Times of Israel (tutt'altro che una fonte complottista) ha reso noto i servizi israeliani non hanno tenuto conto di quanto i servizi egiziani li avevano informati, anticipando che a Gaza era in corso un'operazione come mai in precedenza era stata allestita. Se a questo si aggiunge che quanto accade nella Striscia è sotto costante monitoraggio, anche attraverso agenti locali, ipotizzare che da parte di Israele farsi trovare impreparata di fronte ad un attacco di Hamas per poi avere il via libera per poter radere al suolo Gaza fino a dichiarare guerra all'Iran non è certo fantascienza. Inoltre, di situazioni simili, gli Stati Uniti possono fornire più di un esempio.

Per terminare la possibile lettura di quanto sta accadendo, va aggiunto che l'attuale governo Netanyahu, grazie alla guerra in atto, oltre a liberarsi di Gaza, potrà così aumentare il numero dei coloni in Cisgiordania e, nel caso di un coinvolgimento dell'Iran (vero o presunto che sia), potrà anche finalmente attaccare Teheran... da sempre una delle aspirazioni di Israele. Delle conseguenze di tutto questo, però, nessuno sembra preoccuparsene.