In esecuzione dell’ordinanza diramata dal Presidente della Regione Sicilia, che richiama anche i contenuti dell’articolo 2 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato la scorsa notte il Sindaco Formica comunica che tutti quanti provengano dalle zone rosse, individuate dal Decreto (Regione Lombardia e Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia) sono tenuti a mettersi in quarantena obbligatoria volontaria, informando il medico di base e ponendosi in autoisolamento.
Rende inoltre opportuno che costoro evitino scrupolosamente le frequentazioni sociali; avvisino tassativamente i propri medici di famiglia e pediatri; compilino il modulo messo a disposizione dall’Assessorato Regionale alla Salute http://bit.ly/censimentoCoronavirusSicilia; si comportino responsabilmente ed evitino atteggiamenti superficiali; facciano infine capire ai propri parenti e amici di rispettare anche loro le misure e le prescrizioni imposte e diramate dagli Organi Istituzionali.
Richiamando la comunicazione dell’assessorato regionale dei Beni culturali che, in attuazione dell'articolo 2 del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, sospende l'apertura di musei, gallerie, parchi archeologici e degli altri istituti e luoghi della cultura, si informa che a partire da lunedì 9 marzo, resteranno chiusi ai visitatori e al pubblico il complesso monumentale “Castello”, Palazzo d’Amico, il teatro Trifiletti e tutti i luoghi della cultura presenti in città.
Il nuovo decreto legge varato dal Governo, quello che ha “chiuso” la Lombardia e 14 province, ha anche una parte destinata a tutto il territorio nazionale.
Sono sospesi tutti gli incontri e gli spettacoli, dai cinema ai musei alle attività sportive; sospese le attività di pub, discoteche, sale bingo, sale giochi; le lezioni in Scuole e Università. I bar e i ristoranti possono aprire solo se prevedono il servizio al tavolo e garantiscono la distanza «di sicurezza» di un metro tra le persone.