• Dopo la sconfitta contro il Liverpool, un nuovo mezzo passo falso per il Milan, stavolta in campionato, dove alla Dacia Arena è stato fermato dall'Udinese sull'1-1. 

I friulani, guidati da Cioffi che ha sostituito Gotti in panchina, vanno in vantaggio al 17', quando i rossoneri perdono palla in uscita per un'incomprensione tra Bennacer e Bakayoko che favorisce la galoppata di Beto che prima si fa respingere il tiro da Maignan, poi recupera la palla e la mette dentro con un violento sinistro all'incrocio.

Il Milan è poca cosa nel primo tempo e anche nella ripresa, nonostante i cambi, la squadra di Pioli non riesce a rendersi realmente pericolosa, mentre l'Udinese, con Beto a tu per tu col portiere rossonero, ha la palla per il 2-0, ma la spreca allargando troppo il tiro.

Al 92' arriva il gol del pareggio con Ibrahimovic che a due passi dalla porta riesce ad infilare Silvestri con una spettacolare sforbiciata. Il tempo di rimettere la palla al centro e l'Udinese potrebbe portarsi di nuovo in vantaggio, se non fosse per Kessie che si immola respingendo il tiro da centro area di Jajalo. Al 95' espulsine per Success viene espulso e l'Udinese finisce in dieci.. 

Questa l'analisi della partita da parte di Stefano Pioli:

"Non conta il Milan di Pioli ma il nostro stile di gioco che oggi abbiamo fatto fatica a mettere in campo - dice - Non abbiamo avuto lucidità nelle scelte né la precisione che serviva per scardinare una difesa ben costruita e compatta come quella dell’Udinese. E poi se continuiamo a regalare certi gol le partite si complicano ancora di più specie contro un avversario fisico e abile a ripartire. Non abbiamo creato chiare occasioni ma siamo arrivati tanto in area e potevamo provare a pareggiarla prima e poi a vincerla. Stiamo subendo dei gol quasi tutti da palle perse nostre perché sbagliamo le scelte e non leggiamo le situazioni, e questo si paga, poi magari si perde un po’ di lucidità e le gare si complicano, dobbiamo essere più bravi e più attenti soprattutto quando la palla l’abbiamo noi.I ragazzi sanno quando giocano bene e quando no, le ultime due prestazioni non sono esaltanti e dobbiamo fare meglio ma sono convinto che lo faremo, c’è consapevolezza, ambizione e capacità di giudizio quindi ci sarà la capacità di migliorare i nostri errori. Nelle ultime partite abbiamo perso un po’ di compattezza in fase difensiva così come in pressione, e lasciando spazio agli avversari si rischia. Io credo che sia in campionato che in coppa abbiamo giocato bene o male con tutti i nostri quattro centrocampisti, quindi non penso siano questioni individuali, è la settima partita in 20 giorni quindi era giusto ruotare qualcuno, non ci sono giocatori imprescindibili ma solo più attenzione e qualità nelle nostre giocate".

Questo, invece, il commento di Cioffi:

"L'aspetto positivo deve prevalere sempre e sono stato avvantaggiato da un lavoro importante fatto da Gotti in due anni e mezzo. Mi sento di ringraziare lo staff, e lo avrei fatto comunque, perché in questi giorni mi sono stati vicino e mi hanno dato tranquillità. Ovviamente ringrazio la società, che a sorpresa ha creduto in me. Per me è stata una cosa inaspettata, a tutto pensavo tranne che a una cosa del genere. Di me in questa squadra c'è il cuore, la volontà, il desiderio di non mollare mai. Però il grazie vero va detto ai ragazzi. Ho chiesto loro di essere coraggiosi, negli atteggiamenti, nelle corse e l'hanno fatto. Ma non mi hanno stupito, sentivo che avevano questo da dare e ho cercato di tirarglielo fuori. Parto però da delle basi solide.Beto è un grande attaccante, come un altro a fianco a lui era Deulofeu. Ma come anche quelli che avevo in panchina. Beto ha un grande potenziale, ma per raggiungere una salvezza tranquilla e giocare con più serenità non abbiamo bisogno di grandi giocatori, ma di una grande squadra. La gavetta in giro per il mondo mi ha insegnato che l'Italia è il miglior paese del mondo. Quando sono partito ero polemico verso il mio paese, ma con tutti i problemi che abbiamo rimane un paradiso. Calcisticamente ho imparato che la cultura va rispettata. Alla base ci vogliono le competenze, ma se tu riesci a entrare nel cervello e nel cuore dei giocatori, si può stupire. Detto questo, se avrò un'altra chance me la giocherò, cercando di dare quello che sono alla squadra".

Con la rete odierna sono 300 le reti messe a segno da Ibrahimovic nelle sue 450 presenze nei cinque grandi campionati europei.

Il pari del Milan, che in classifica adesso ha 39 punti, concede una possibilità di sorpasso all'Inter, impegnata domenica sera col Cagliari a San Siro, mentre il Napoli, in campo alle 18 contro l'Empoli, potrebbe raggiungere la formazione di Pioli in caso di successo. L'Udinese si porta a 17 punti, in quindicesima posizione, un punto sopra il Venezia.