Di seguito sono riportati, nell'ordine, i due comunicati stampa diffusi il 2 marzo dall'ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Questo è il primo...
L'ufficio del Primo Ministro, questa mattina.A seguito di una discussione sulla sicurezza presieduta dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu e con la partecipazione del Ministro della Difesa, di alti funzionari dell'apparato di sicurezza e del team negoziale, è stato deciso che:Israele adotta il modello proposto dall'inviato presidenziale statunitense Steve Witkoff per un cessate il fuoco temporaneo durante il periodo del Ramadan e della Pasqua.Il primo giorno dell'accordo, metà degli ostaggi vivi e deceduti saranno rilasciati e, al termine dello stesso, se si raggiungerà un accordo per un cessate il fuoco permanente, saranno rilasciati anche i restanti ostaggi vivi e deceduti.Steve Witkoff ha proposto il quadro per l'estensione del cessate il fuoco dopo aver avuto l'impressione che, al momento, non vi fosse alcuna possibilità di raggiungere un compromesso tra le posizioni delle parti sulla fine della guerra e che fosse necessario ulteriore tempo per i colloqui su un cessate il fuoco permanente.Mentre Hamas ha ripetutamente violato l'accordo, Israele non è stato ritenuto in violazione. Secondo l'accordo, Israele potrebbe tornare a combattere dopo il 42° giorno se avesse l'impressione che i negoziati siano stati inefficaci. Questo articolo è supportato in una lettera parallela dalla precedente amministrazione statunitense e ha ricevuto anche il supporto dell'amministrazione Trump.Mentre Israele ha accettato il quadro Witkoff per restituirci gli ostaggi, Hamas si è finora aggrappato al suo rifiuto di tale quadro.Se Hamas cambiasse posizione, Israele avvierebbe immediatamente negoziati sui dettagli generali del quadro Witkoff.
E questo è il secondo...
L'ufficio del Primo Ministro, questa mattina:
Con la conclusione della prima fase dell'accordo sugli ostaggi e alla luce del rifiuto di Hamas di accettare il quadro Witkoff per la prosecuzione dei colloqui, a cui Israele ha aderito, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha deciso che, a partire da questa mattina, l'ingresso di tutti i beni e e di tutte le forniture nella Striscia di Gaza sarà bloccato.Israele non permetterà un cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi. Se Hamas persiste nel suo rifiuto, ci saranno ulteriori conseguenze.
Adesso, riportiamo i fatti.
Durante la prima fase della tregua a Gaza lo Stato ebraico, lo Stato canaglia di Israele, ha ripetutamente violato l'accordo pattuito uccidendo decine di palestinesi nonostante il cessate il fuoco (solo oggi ne sono stati assassinati quattro, senza contare i feriti), impedendo che tutti gli aiuti pattuiti arrivassero nella Striscia (tende, case e bulldozer sono stati fatti entrare in numero irrisorio), non rispettando il numero di feriti da evacuare per essere curati all'estero in ospedali che ne potessero garantire persino la sopravvivenza.
Inoltre Netanyahu, sempre in violazione dell'accordo, non ha inviato - come invece avrebbe dovuto - alcuna delegazione per discutere con i mediatori come mettere in atto la fase due.
Adesso, dopo aver effettuato ogni tipo di violazione possibile e immaginabile, il premier israeliano, un criminale in fieri, pretende che Hamas debba sottostare ad un accordo che Netanyahu ha unilateralmente concordato con l'immobiliarista Steve Witkoff, designato dal delinquente che si è insediato alla Casa Bianca, Donald Trump, come suo rappresentante per il Medio Oriente.
Finché Hamas non accetterà ciò che hanno deciso i delinquenti di Washington e Tel Aviv, gli aiuti umanitari non entreranno nella Striscia di Gaza. L'estorsione, va aggiunto, è già stata messa in atto. Inoltre, non va neppure dimenticata la minaccia di una ripresa dei bombardamenti da parte del morale esercito dello Stato ebraico.
Nel frattempo, fonti stampa arabe riportano che funzionari egiziani, questa domenica, hanno dichiarato che il Cairo avrebbe avanzato una proposta di mediazione tra Israele e Hamas, per estendere la prima fase dell'accordo di due settimane e non di 50 giorni come deciso dall'inviato di Trump. In cambio, Israele riceverà tre prigionieri vivi e tre ostaggi morti.
La posizione di Hamas è chiara. Nessun prigioniero israeliano sarà liberato, se non nella seconda fase del cessate il fuoco, che, come è noto, prevede anche la fine della guerra.
L'ex premier israeliano Ehud Barak, in una intervista ad una tv israeliana, ha dichiarato che il conflitto non riprenderà finché Netanyahu non avrà approvato un nuovo bilancio.
Mentre la comunità internazionale si interroga su come rispondere al bandito di Washington in merito al conflitto in Ucraina, dopo che Trump ha fatto capire di aver cambiato posizione sostenendo adesso il bandito di Mosca (Putin), un altro dei principali banditi in circolazione, il premier israeliano Netanyahu, continua a commettere qualsiasi tipo di crimine contro la popolazione palestinese, quella libanese e quella siriana, facendosi scudo dell'essere ebreo (e pertanto nel giusto a prescindere qualunque cosa dica e faccia) e sodale del suo complice americano.
Tutto questo non è normale e non denunciare l'enorme evidenza dei crimini che si stanno perpetrando non solo rende complici, ma non farà altro che generare ulteriori nuovi crimini. Infatti, quello che sta accadendo in Medio Oriente oggi è conseguenza del non aver fermato lo Stato ebraico dal continuare a mettere in atto la propria politica criminale iniziata dal 1948.