Il 30 settembre, Matteo Renzi compariva in un video su Facebook per far sapere che la Cassazione aveva annullato il risultato delle perquisizioni ordinate dal pm sul caso Open ad alcuni dei finanziatori della sua fondazione:

In base a quanto il video di Renzi faceva intuire, si aveva l'impressione che l'inchiesta che lo riguardava fosse per questo da giudicarsi ormai una bolla di sapone. Non era così.

Infatti, è di queste ore la notizia che il senatore Matteo Renzi, per quella inchiesta, sia stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Firenze con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti.   Stesso reato che è stato contestato dai pm Luca Turco e Antonino Nastasi anche a Luca Lotti e Maria Elena Boschi, in quanto componenti del direttivo della fondazione.

Tra le attività della fondazione Open anche il finanziamento dell'evento annuale che in autunno Renzi organizzava alla stazione Leopolda. 

Per la stessa inchiesta sono già indagati l'avvocato Alberto Bianchi, presidente della Fondazione fino al suo scioglimento, e il manager Marco Carrai (nel consiglio direttivo della stessa Fondazione con Boschi e Lotti), amico da sempre di Matteo Renzi.

Gli indagati, come riportato oggi da "La Verità" e confermato da alcuni legali, hanno ricevuto un invito a comparire in Procura per il prossimo 24 novembre, "per rispondere ad interrogatorio con l'assistenza del difensore di fiducia già nominato". 

Nessuna dichiarazione, al momento, da parte degli interessati. Matteo Renzi, oggi alle 15, ha dato appuntamento sui suoi canali social per il discorso di apertura dell'Assemblea Nazionale di Italia Viva.