"I am excited to announce that I am joining the Saudi Arabia Football Federation as Head Coach of the National Team. I am delighted and honored to have been selected for such prestigious role, as a sign of appreciation and recognition for all the work done during these years.
Ringrazio il Presidente Yasser Al Misehal. Sono entusiasta di aver accettato questo nuovo progetto che si fonda sulla condivisione della visione strategica di crescita del settore calcistico e in particolare del mondo dei giovani a cui tengo da sempre.Questo incarico è un riconoscimento del valore attribuito al calcio Italiano e anche in questa esperienza porterò con orgoglio la nostra italianità nel mondo".

Così Roberto Mancini, circa 24 ore fa ufficializzava uno dei più classici segreti di Pulcinella relativo al mondo del calcio: il suo approdo alla guida della nazionale dell'Arabia Saudita.

Così, invece, è come lo hanno accolto gli arabi:

"A born winner, a history maker, a legend of the game.   ‘Buongiorno' coach! Welcome to Saudi Arabia".

In mezzo, il lauto stipendio di 90 milioni di euro che lo attende nei prossimi anni, fino a gennaio 2027, per guidare i "falchi verdi". Queste le dichiarazioni odierne del neo CT dell'Arabia durante la presentazione avvenuta questo pomeriggioa Riad:

«Voglio dire grazie al presidente per avermi scelto, sono orgoglioso di essere qui e di poter svolgere questo ruolo. Nel nostro lavoro è sempre difficile ripartire, quando ho preso la guida dell'Italia l'ho fatto tre giorni prima di giocare contro l'Arabia Saudita. Vero che conoscevo i giocatori italiani, ma i prossimi 10 giorni saranno molto importanti. Ho già iniziato a vedere video di molti elementi, avremo delle amichevoli prima delle qualificazioni mondiali, dovremo lavorare duramente ma avremo tempo per farlo.Ho iniziato a parlare con la Federazione a metà agosto, ed è normale che alcuni dei miei assistenti non sapessero di questa situazione, per questo non sono ancora qui. C'è chi deve sbrigare delle cose in Italia, ma siamo abbastanza per cominciare a lavorare. Conoscevamo già la squadra, abbiamo visto le partite dei Mondiali e sappiamo che ci sono diversi giocatori interessanti. È chiaro che servirà tempo, ma siamo sicuri che lavorando bene e duramente possiamo insegnare alla squadra ad attaccare bene e segnare tanto.In Italia non abbiamo solo tre giocatori da scegliere per ogni squadra. Per noi il fatto che ci siano tre sauditi in ogni team è un bene perché avremo tempo per seguirli tutti. Abbiamo fiducia nei giovani, sappiamo che nell'Under 21 ci sono tanti giocatori interessanti e investiremo su di loro per il bene e per il futuro dell'Arabia.Non sono un mago, posso solo lavorare e dire che lo faremo duramente perché vogliamo cercare di vincere qualcosa d'importante, come ho detto abbiamo talento, ma possiamo arrivare in alto solo col lavoro. L'ex Ct ha fatto un ottimo lavoro, l'importante è iniziare a lavorare, non appena si finisce di parlare. Prima di dire con quale sistema giocheremo devo valutare i singoli, poi deciderò.Se vuoi prendere un buon giocatore, lo devi pagare: è importante che nella lega saudita siano arrivati campioni, anche pagati molto, perché aiutano i giocatori di qui a crescere. Il nostro obiettivo è di tornare a vincere la Coppa d'Asia dopo 27 anni. Abbiamo tempo per prepararci, sappiamo che ci sono top team come Giappone, Sud Corea, Australia, ma ci andremo per vincere».

Queste, invece, le parole del presidente della Federcalcio dell'Arabia Saudita, Yasser Al Misehal: 

«Siamo lieti di dare il benvenuto a Roberto Mancini alla guida dei Falchi Verdi. La sua comprovata esperienza a livello di club e a livello internazionale segnano un passo significativo verso il raggiungimento dei nostri obiettivi nel calcio internazionale. Roberto crede nel calcio saudita e nel nostro desiderio di sviluppare giocatori competitivi e portarli a nuovi traguardi sulla scena mondiale, tra cui la Coppa d'Asia in Qatar e la qualificazione per la Coppa del Mondo 2026.L'energia, l'ottimismo e la crescita del calcio saudita a tutti i livelli stanno ispirando il nostro Paese. Le nostre squadre maschili, femminili e giovanili hanno lasciato il segno in Medio Oriente e in Asia. Siamo una nazione calcistica e continuiamo a investire a tutti i livelli nel nostro viaggio per competere con i migliori al mondo dentro e fuori dal campo».

Mancini, come altri prima di lui, sono pagati decine di milioni di euro per promuovere lo sportswashing messo in atto dagli arabi, cioè l'utilizzo di calcio, golf e Formula1 (per il momento questi gli sport su cui stanno investendo più di altri) per ripulire l'immagine di un Paese che era e continua ad essere una dittatura religiosa in cui i diritti sono riconosciuti (sempre fino a un certo punto) in base al censo.