Prova microfoni OK, telecamere in posizione, conduttore addestrato ed imbavagliato alla perfezione perché non faccia domande scomode ed inopportune.
Manca solo lei, la protagonista dello show !
È il modello di allestimento scenico che la Signora Giorgia Meloni impone per esibirsi in TV (ndr: come alternativa solo inquietanti video autoprodotti).
A compiacerla è stato dapprima il maestro di palazzo Bruno Vespa, che l’ha ospitata a “Porta a porta”, e poi l’allineato e disciplinatissimo Nicola Porro con il quale la premier ha concordata la partecipazione al programma “Quarta repubblica”.
Contando sul fatto che né Vespa né Porro avrebbero mai osato farle domande od obiezioni la Meloni ha ripetuto il solito copione.
Comizio, slogan, libro dei sogni, attacchi agli avversari politici… tutto déjà vu.
Dopo due anni, infatti, la Signora non ha ancora metabolizzato di essere a Palazzo Chigi come premier di un governo italiano e non come barricadiera di Fratelli d’Italia.
Ossessionata com’è dallo spacciare per vera la coesione del suo governo, da settimane si comporta come la moglie tradita che, per far credere alle amiche di avere un marito fedelissimo, ricorre a mille menzogne.
Mentre lei minimizza i dissidi definendoli inciampi fisiologici e bazzecole ininfluenti, i suoi vicepremier, Tajani e Salvini, si fanno dispetti infantili, discordano sul canone RAI, non sono d’accordo platealmente sul sostegno a Kiev, divergono sulla politica estera, differiscono sulla autonomia differenziata, si punzecchiano a vicenda sulle dichiarazioni rilasciate ai media, ed anche in UE sono su posizioni opposte, etc.
Al tempo stesso, però, nel tentativo di confermare la immaginaria coesione la Signora vorrebbe far credere agli italiani che lei e tutto il governo abbiano a cuore le condizioni di vita dei cittadini più fragili, proponendo per il 2025 di rivalutare le pensioni minime con un aumento mensile di € 1,80 !!!
Ora, proprio lei che ha detto di provare vergogna per la Schlein (ndr; infelici parole pronunciate a Quarta repubblica) farebbe meglio a cospargersi il capo di cenere ed a vergognarsi per l’insolenza con cui ha concepito questo aumento che è più offensivo di una elemosina.
Tra gli straordinari successi che avrebbe ottenuto il suo governo Meloni da mesi cita un presunto record dei livelli occupazionali ma, impegnata a tamponare le cantonate dei suoi ministri non ha tempo per leggere con attenzione i dati che le giungono dagli uffici studi di ISTAT ed INPS.
Ad esempio, il 24 ottobre nella relazione mensile di INPS sulla cassa integrazione (CIG) si legge: “Gli interventi di CIG ordinaria consentono di mantenere la continuità occupazionale e di preservare le competenze professionali dei lavoratori”.
Cioè, le persone in CIG ordinaria pur conservando il loro status di occupati non lavorano e non sono produttive.
La relazione INPS prosegue evidenziando che: “Le ore di cassa integrazione ordinaria a settembre 2024 sono state di 30,7 milioni, in crescita rispetto ai 19 milioni dello stesso mese dell’anno precedente” con un incremento, quindi, del 62% !
Per inciso, 30,7 milioni di cassa integrazione ordinaria equivalgono a 4.390.000 giornate di lavoro perse!
Ciò vuol dire, in parole povere, che a settembre 2024 decine di migliaia di individui, con lo status di occupati, ma improduttivi per tutto o parte del loro tempo, sono sopravvissuti grazie all’ammortizzatore sociale della CIG che ha erogato loro un aiuto economico per conto dello Stato.
In questo grigio scenario si colloca ora la grave crisi Stellantis di fronte alla quale la Signora non ha trovato di meglio che inventare e sparare un suo slogan immaginifico: “blinderemo i lavoratori Stellantis e dell’indotto!”
Ma cosa vorrà mai dire blindare i lavoratori ?
Boh ! Forse portarli tutti a Reggio Calabria con la tradotta ed impiegarli nella costruzione del Ponte Matteo sullo stretto, per il quale Meloni ha già stanziati ben 15 miliardi ?
Ancora una volta nelle parole della Signora solo improvvisazione, superficialità e fumo ... tanto fumo!