Una nota di Palazzo Chigi, informa che il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel pomeriggio ha partecipato in videoconferenza alla riunione straordinaria del G7 organizzata per consentire ai leader del gruppo di confrontarsi sull'evoluzione della situazione in Afghanistan, in relazione ad aiuti umanitari, gestione dei migranti e lotta al terrorismo.
Questo il contenuto del comunicato diffuso a fine riunione:
"Oggi, 24 agosto 2021, sotto la Presidenza del Regno Unito, noi leader del Gruppo dei Sette ci siamo incontrati virtualmente per discutere della situazione in Afghanistan. A noi si sono uniti i Segretari Generali delle Nazioni Unite (ONU) e della NATO. Riaffermiamo il nostro fermo impegno nei confronti del popolo afgano e sosteniamo la dichiarazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 16 agosto. Esprimiamo la nostra grave preoccupazione per la situazione in Afghanistan e chiediamo calma e moderazione per garantire la sicurezza dei cittadini afgani e di quelli di altri Paesi perché si possa evitare una crisi umanitaria. Chiediamo il rispetto degli obblighi previsti dal diritto internazionale in relazione al rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle donne, delle ragazze e delle minoranze, e che il diritto umanitario internazionale sia rispettato in tutte le circostanze. Onoriamo i notevoli sacrifici fatti dal popolo afghano e da tutti colo che hanno operato per rendere migliore il futuro dell'Afghanistan.Il popolo afghano merita di vivere in dignità, pace e sicurezza, secondo quanto ottenuto nelle conquiste politiche, economiche e sociali degli ultimi due decenni, in particolare per le donne e le ragazze. L'Afghanistan non deve mai più diventare un rifugio sicuro per il terrorismo, né una fonte di attacchi terroristici contro altri. Lavorando con i partner, in particolare con gli alleati della NATO, continueremo a combattere il terrorismo con determinazione e solidarietà, ovunque si trovi. Qualsiasi futuro governo afghano deve aderire agli obblighi internazionali e all'impegno dell'Afghanistan per la protezione contro il terrorismo; salvaguardare i diritti umani di tutti gli afgani, in particolare donne, bambini e minoranze etniche e religiose; sostenere lo stato di diritto; consentire l'accesso umanitario senza ostacoli e incondizionato; contrastare efficacemente il traffico di esseri umani e di droga.Affermiamo il nostro impegno duraturo nei confronti del popolo afgano, anche attraverso un rinnovato impegno umanitario da parte della comunità internazionale. A tal fine sosteniamo le Nazioni Unite nel coordinare un'immediata risposta umanitaria internazionale nella regione, compreso l'accesso umanitario senza restrizioni in Afghanistan, e contribuiremo collettivamente a tale risposta. Come parte di ciò, coopereremo insieme e con i paesi vicini e altri della regione per sostenere i rifugiati afgani e le comunità di accoglienza come parte di una risposta regionale coordinata a lungo termine. Chiediamo a tutti i partner dell'Afghanistan di sostenere questo sforzo e una più ampia stabilità regionale attraverso canali multilaterali.In funzione di ciò, la nostra priorità immediata è garantire l'evacuazione sicura dei nostri cittadini e di quegli afgani che hanno collaborato con noi e aiutato i nostri sforzi negli ultimi vent'anni, e garantire loro un passaggio sicuro fuori dall'Afghanistan. Continueremo a coordinarci strettamente su questo e ci aspettiamo che tutte le parti continuino a facilitarlo e a garantire la sicurezza del personale umanitario e medico e di altri fornitori di servizi internazionali. Collaboreremo insieme, e con i paesi vicini e altri della regione che ospitano i rifugiati, su un approccio coordinato verso percorsi sicuri e legali per il reinsediamento.Lavoreremo insieme, e con i nostri alleati e i Paesi dell'area, attraverso le Nazioni Unite, il G20 e più ampiamente, per riunire la comunità internazionale per affrontare le questioni critiche che l'Afghanistan deve affrontare. Mentre lo faremo, giudicheremo i partiti afgani dalle loro azioni, non dalle parole. In particolare, riaffermiamo che i talebani saranno ritenuti responsabili delle loro azioni in materia di prevenzione del terrorismo, sui diritti umani in particolare di donne, ragazze e minoranze e sul perseguimento di una soluzione politica inclusiva in Afghanistan. La legittimità di qualsiasi futuro governo dipende dall'approccio che adotta ora per sostenere i propri obblighi e i propri impegni internazionali per garantire un Afghanistan stabile.