Come ha annunciato ai suoi "seguaci" Matteo Salvini, questa mattina "sono iniziate le operazioni di sgombero della baraccopoli di San Ferdinando con 600 uomini in campo e 18 pullman pronti per trasferire in strutture di accoglienza 900 persone. Come promesso, dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti."

Sul posto, forze dell'ordine, vigili del fuoco, 4 mezzi del genio militare, oltre ad operatori della protezione civile e della Caritas.

Il leghista medio "allevato" dalla propaganda di Salvini commenta l'iniziativa in questi termini, come dimostrano gli esempi ripresi da Facebook e riportati "testualmente" di seguito:

Donato Convertini: "Ma cari buonisti ma leggete prima si tanto voi siete abituate ad ascoltare la propaganda di sinistra in tv deportazione ma nn state bene di testa sgombero in un centro di accoglienza x vedere chi ha diritto di restare e chi nn ha diritto e la cosa più umana che si possa fare quei poveri cristi vi rendete conto come la sinistra li sta facendo in quelle baracca vivere come i maiali, deportazione ma finitela curatevi !!!"

Loreta Cappelletto: "Più che trasferirli bisogna rispedirli da dove sono arrivati. Purtroppo l'Italia con i pdioti è diventata da discarica dello svuota carceri di tanti Paesi!!!!!"


Contraria allo sgombero era l'Unione Sindacale di Base, che vi si era opposta con le seguenti motivazioni:

"Nessuno difende il persistere di una situazione degradante e disumana come quella della baraccopoli [di San Ferdinando, ndr].

Nessuno sottovaluta il rischio dovuto all'aumento degli incendi e alla possibilità di nuove morti che, secondo gli inquirenti, sono molto probabilmente frutto di atti dolosi. Nessuno vuole qui giocare con la vita delle persone.

Quello che non condividiamo è la negazione dello status di lavoratori, costretti a subire l'ennesima scelta emergenziale, mandati in strutture d'accoglienza come se fossero profughi e non braccianti che hanno contribuito e contribuiscono all'economia agricola del nostro paese. Non possiamo accettare di veder continuare a spendere soldi pubblici per non soluzioni".


La modalità scelta  per affrontare il problema da parte del ministero dell'Interno - che poteva optare per la strada dell'integrazione, adottando una strategia che favorisse il riutilizzo di case vuote e l'inserimento abitativo diffuso non solo per i braccianti stranieri ma pure per i cittadini in difficoltà di quel territorio, cercando anche di razionalizzarne dal punto di vista economico le esigenze di domanda e offerta in relazione alla raccolta dei prodotti agricoli - è stata quella di risolverlo utilizzando la classica ruspa, divenuta la bandiera del "detto, fatto", con cui Salvini fa credere di trovare soluzioni, per questioni che in realtà vengono solo rimandate o occultate. Sicuramente un'ottima scelta a livello di propaganda. 

Questo, naturalmente, non è che possa contribuire ad assolvere precedenti amministrazioni dal non aver fatto nulla per trovare una soluzione al problema.