Come ricorda Medici Senza Frontiere, durante la seconda settimana del 2020, sono state oltre 1100 le persone che hanno cercato di fuggire dalla Libia attraversando il Mediterraneo centrale. 

Di queste, oltre 600 - tra cui donne e bambini - sono state riportate a Tripoli dalla cosiddetta Guardia costiera locale, altre sono state soccorse e sbarcate a Malta, mentre 237 naufraghi sono quasi equamente ospitati sulle navi Sea-Watch 3 e Open Arms, in attesa di raggiungere un porto sicuro.

Però, i dati sopra riportati sono soltanto ipotetici. Come ricorda Alarm Phone, il cui telefono negli ultimi 4 giorni ha ricevuto richieste di soccorso per 22 barche in difficoltà in fuga dalla Libia, non in tutti i casi è possibile stabilire se le persone che hanno chiesto aiuto siano state poi effettivamente soccorse. 

Nel frattempo, 118 persone da venerdì scorso si trovano a bordo della Open Arms che nelle ultime ore sta registrando continue avarie al motore, mentre le condizioni meteo sono in peggioramento, come dimostra la grandinata che ha colpito la Sea-Watch3, con il ponte dove dormono i 119 naufraghi che si è allagato.

Le navi delle due ong, che da diverse ore hanno interrotto le operazioni di ricerca e soccorso, sono adesso in attesa di ricevere indicazioni per un porto sicuro.