Bestemmiare non è più reato ma comporta comunque spiacevoli conseguenze, soprattutto per il portafoglio. Vediamo di che si tratta.
Bestemmiare è reato?
Per quanto bestemmiare fosse considerato un comportamento deprecabile e connotato da un elevato disvalore sociale, oggi non è più reato [1]. Ciò non toglie che la blasfemia (cioè la bestemmia) comporta comunque alcune conseguenze: il codice penale, infatti, afferma che chiunque utilizza invettive o parole oltraggiose contro la divinità in pubblico soggiace alla sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra cinquantuno euro e trecentonove euro [2]. In questo modo, il legislatore ha voluto garantire il rispetto delle regole civili poste a fondamento di una società organizzata.
Bestemmiare: quando è illecito amministrativo?
Per essere sanzionata, la bestemmia deve essere pronunciata in pubblico, non importa da chi. Né è necessario che le parole oltraggiose si rivolgano alla divinità, ai simboli o alle persone venerati nella religione dello Stato [3]. In pratica, la condotta sanzionabile si estende dall’offesa al Dio della religione cattolica a quella che riguarda la divinità di qualsiasi altro credo religioso, a quella contro i defunti.