Le parole del Presidente Sergio Mattarella sul carcere diventano occasione di riflessione. La Società di San Vincenzo De Paoli propone il Premio letterario Carlo Castelli e un convegno con il dott. Gherardo Colombo
“Lo spazio non può essere concepito unicamente come luogo di custodia, ma deve includere ambienti destinati alla socialità, all’affettività e alla progettualità del trattamento”. Sono parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciate durante un incontro istituzionale con i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria. Parole che risuonano con forza nell’attività quotidiana della Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, che da anni affianca detenuti e famiglie nel difficile cammino del riscatto umano e sociale.
“Ancora una volta il monito del Presidente Mattarella sulle condizioni dei detenuti in carcere ci stimola a continuare nel nostro servizio di volontari della Società di San Vincenzo De Paoli”, commenta Antonella Caldart, Responsabile nazionale del Settore Carcere e Devianza, che aggiunge: “essere portatori di speranza, lavorando con e per i ristretti, affiancandoli, laddove possibile, nel loro cammino verso la consapevolezza che, se errare è umano, ripensare le proprie azioni può davvero aiutare a dare un senso nuovo alla propria vita, dentro e, un domani, fuori dai luoghi di detenzione”.
Una delle espressioni più alte di questo impegno è il Premio Carlo Castelli, concorso letterario nazionale giunto alla sua XVIII edizione, rivolto a tutti i detenuti degli istituti penitenziari italiani, compresi quelli minorili.
Un tema forte, per un cambiamento possibile
Il tema scelto per l’edizione 2025 è chiaro, diretto e carico di significato "Mi specchio e (non) mi riconosco: non sono e non sarò il mio reato". Un invito a guardarsi dentro senza più confondersi con il proprio errore. Perché dietro ogni reato c’è una persona. E ogni persona può cambiare.
Attraverso racconti, poesie, autobiografie e opere multimediali, i partecipanti sono chiamati a compiere un viaggio interiore tra coscienza, miglioramento e umanità. Il linguaggio? Quello potente della scrittura, capace di rompere le sbarre dell’indifferenza e accendere scintille di speranza.
Una premiazione che è molto più di una cerimonia
La premiazione si svolgerà venerdì 10 ottobre 2025 dalle ore 14.30 presso la Casa Circondariale "Nerio Fischione" di Canton Mombello via Spalto San Marco 20, Brescia (BS).
Il Premio Carlo Castelli non è solo un concorso letterario: è un gesto concreto di speranza. I primi tre classificati – due adulti e un minore – ricevono un riconoscimento doppio: una parte in denaro destinata a loro personalmente e un’altra parte che diventa opportunità per qualcun altro, finanziando un progetto di reinserimento. Tre premi, tre percorsi di rinascita: uno in un Istituto penitenziario per adulti, uno attraverso l’Ufficio di esecuzione penale esterna (UEPE) e uno in un Istituto penale minorile. In questo modo, il premio diventa un mezzo per investire in un futuro condiviso, evidenziando l'importanza del sostegno reciproco anche in situazioni difficili come quelle carcerarie. Inoltre, i testi vincitori insieme ai primi dieci segnalati come meritevoli dalla Giuria, verranno pubblicati in un’antologia distribuita in tutta Italia e allegata alla rivista “Le Conferenze di Ozanam”, con una tiratura di oltre 13.600 copie.
Il Premio è intitolato alla memoria di Carlo Castelli, storico volontario vincenziano e promotore della Legge Gozzini. Il suo impegno per una giustizia più umana rivive oggi in questo progetto che unisce cultura, dignità e reintegrazione.
Un convegno per riflettere, una tavola rotonda per dialogare
In abbinamento al Premio, sabato 11 ottobre 2025, a partire dalle ore 9.30, il Teatro Sant’Afra di Brescia ospiterà un convegno di alto profilo, aperto al pubblico, che vedrà la partecipazione di relatori di spicco:
Gherardo Colombo, già magistrato, giurista e scrittore;
Don Gino Rigoldi, già cappellano dell’Istituto Penale Cesare Beccaria di Milano;
Prof. Carlo Alberto Romano, Prorettore per l’Impegno Sociale per il Territorio – Università degli Studi di Brescia;
Dott.ssa Luisa Ravagnani, docente di Criminologia penitenziaria e Giustizia riparativa – Università degli Studi di Brescia;
Dott. Mauro Ricca, Garante dei Diritti dell’Infanzia e Adolescenza per il Comune di Brescia.
Sarà un momento di confronto aperto, che ospiterà anche una tavola rotonda, per ragionare insieme sul senso della pena, sul ruolo della comunità e sulle possibilità di cambiamento. Perché la giustizia, quando è davvero tale, è sempre anche rigenerazione.
Un riconoscimento di altissimo livello
L'iniziativa nelle passate edizioni ha ottenuto il patrocinio della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica e del Ministero della Giustizia, ed è stata insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica. Tra i media partner, il Pontificio Dicastero per la Comunicazione, TV2000, Radio InBlu e l’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana). Riconoscimenti che sono attesi anche per la XVIII Edizione.
Non solo carcere: educare alla legalità
L’impegno della Società di San Vincenzo De Paoli però non si ferma alle mura del carcere. Con il progetto “ScegliAmo Bene – Giornata per la legalità e per una comunità responsabile”, l’associazione entra nelle scuole italiane per promuovere una cultura della legalità, del rispetto e della scelta consapevole.
Attraverso incontri, dibattiti e laboratori, il progetto accompagna i giovani nella costruzione della propria identità civica, stimolandoli a riflettere sull’impatto delle proprie azioni e sull’importanza del bene comune.
In un’epoca segnata da frammentazione e perdita di punti di riferimento, questo doppio impegno – nelle carceri e tra i banchi di scuola – rappresenta un seme di speranza. Perché nessuno è mai solo il proprio errore. E ogni storia, se trova ascolto, può riscriversi.