Articolo di Gabriele Catozzi

La fine di una democrazia prevede anche atti di forza, è inevitabile.

Cosa sarebbe successo se il governo non avesse dimostrato la sua gratitudine a chi ha deciso di obbedire, a volte per volere ma più spesso per forza, all’inoculazione del siero sperimentale? Una propaganda mediatica senza precedenti, affiancata da subdoli metodi ricattatori ha portato l’Italia a rispettare il ruolo di paese capofila del più imponente esperimento di convincimento di tutti i tempi, con grande soddisfazione ed aumento vertiginoso di utili delle “Big Pharma”.

Il regalo natalizio del Governo permetterà ai diligenti e obbedienti sudditi di andare al cinema o a teatro, ai cattivi disobbedienti nemmeno la tv ( perché è inguardabile), è anche probabile, per aumentare la soddisfazione ed il sentimento di vendetta, che nei locali venga affisso il cartello con scritto: “vietato l’ingresso agli animali e ai non vaccinati”, corrisponderebbe solo a verità. Il tutto rigorosamente senza alcun fondamento scientifico, è proprio il premier Draghi che ammette la ridotta immunizzazione dopo sei mesi, lasciando che il suo sottoposto Speranza la dichiari valida per nove, ufficializzando così che nei tre mesi di bonus ci siano milioni di potenziali untori autorizzati per decreto.

E’ un atteggiamento comprensibile, preparare psicologicamente alla terza ed alle altre dosi non deve essere facile neanche per loro, per ora puntano sulla gratificazione sperando che il popolo usi sempre meno la possibilità di elaborare un pensiero critico di analisi, che si adatti all’obbedienza assoluta, magari inasprendo le punizioni per i dissidenti anche con misure detentive (non rimane che questo). E se qualcuno lamenta danni o muore in conseguenza della somministrazione è un ingrato, dovrebbe essere fiero di avere fatto il suo dovere sacrificandosi per la collettività e per il benessere economico di tutto l’indotto del business pandemico.

Poi, dopo il tranquillo Natale degli obbedienti, si vedrà cosa fare e come colpire anche loro, perché non ci saranno più scuse o “no vax” da incolpare ma sicuramente le terapie intensive saranno ugualmente occupate anche di “immunizzati” (complice anche l’elevato interesse economico che ne deriva). Forse penseranno di potenziare il super passaporto verde, magari chiamandolo maxi-super greenpass o qualcosa di simile, dove dovrai dimostrare non solo di avere un minimo di tre dosi, ma anche di averne prenotate altrettante.

Tutto è possibile, lo abbiamo visto bene in questi due anni di manipolazione mediatica e di contraddizioni. Il progetto va portato avanti ad ogni costo, magari dichiarando nuove pandemie che giustifichino nuovi vaccini e nuove imposizioni, ma queste sono solo ipotesi, complottismo, fantasia come direbbero in tanti, in realtà, un dato di fatto è che il diritto costituzionale è stato raggirato imponendo di fatto l’obbligatorietà a sottoporsi all’inoculazione per tutti o quasi.

La subdola campagna di disinformazione ha portato a nuove concezioni della realtà, distorcendo il concetto di persona sana, dove essere sani significa avere un QR CODE che certifichi che il tuo corpo è contaminato da un liquido incognito che poco ha a che vedere con il concetto di vaccino e che viene sperimentato su persone sane e addirittura, fra poco, sui bambini, categoria questa che dal siero non può che trarre danni e nessun beneficio. Tutto in nome di una scienza determinata da scienziati che non possono altro che approvare le indicazioni delle stesse case farmaceutiche, pena la radiazione e l’esclusione sociale.

Solo ristabilendo equilibri politici, economici e sociali in sintonia con le regole della democrazia sarà possibile capire veramente cosa sta succedendo. Un governo che imposta la regola della coercizione, del ricatto e della punizione sempre più dura per i dissidenti non è un governo forte, semmai è prepotente e per quanto possa perseverare, prima o poi dovrà fare i conti con le verità censurate e allora sarà difficile convincere ancora che che chi non si vaccina muore o fa morire gli altri. Chi semina odio... raccoglie i suoi frutti.