Questo giovedì, la Commissione permanente della Camera sui servizi di Intelligence ha reso pubblico il documento con cui un informatore denunciava, in una lettera inviata a Michael Atkinson, Ispettore generale ai servizi di Intelligence, i contenuti della telefonata intercorsa tra il presidente Usa Trump e quello ucraino Zelensky e le modalità con cui tali contenuti era stati gestiti.

La denuncia, che può essere visualizzata qui, è stata definita dal presidente della Commissione come una tabella di marcia per l'indagine che verrà avviata contro il presidente Usa, grazie alle informazioni significative in essa contenute, utili per ascoltare testimoni e acquisire nuovi documenti.

Questo nuovo sviluppo della vicenda legata alla richiesta di impeachment contro Trump, non è certo una buona notizia per il presidente, perché offre, a coloro che condurranno l'indagine elementi utili per valutare il comportamento dell'attuale amministrazione non solo riguardo a questo episodio, ma anche a possibili altri episodi analoghi.

Nella denuncia, l'informatore anonimo afferma che nonostante non fosse presente alla chiamata di Trump con Zelensky, diversi funzionari della Casa Bianca ne hanno poi condiviso con lui molti particolari.

L'informatore afferma che alcuni funzionari hanno cercato di far scomparire l'esatta trascrizione della chiamata su indicazione degli avvocati della Casa Bianca, chiedendo di rimuoverla dal sistema informatico in cui tali trascrizioni sono normalmente archiviate.

Nella denuncia si parla anche di Rudolph Giuliani, avvocato di Trump, e di un suo viaggio a Madrid, una settimana dopo la telefonata, per incontrare uno dei consulenti di Zelensky e che l'incontro è stato catalogato come un seguito alla conversazione telefonica tra i due leader.

Le Commissioni di Intelligence di Camera e Senato hanno invitato l'informatore a testimoniare, ma ancora non è chiaro se accetterà l'invito.

Naturalmente, a seguito dell'avvio dell'inchiesta, da parte Trump è partita la campagna di denigrazione: