L'OREF è l'Organismo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune. Il suo parere è necessario per l'approvazione del bilancio di previsione del comune di Roma.
Il bilancio del Campidoglio relativo al 2017-2019 è stato bocciato. L'ennesimo smacco per l'amministrazione di Virginia Raggi. Ieri, il presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito, ha comunicato all'aula il parere negativo dell'OREF, sospendendo lo svolgimento della seduta e, successivamente, ha "sconvocato" anche la seduta odierna in cui la manovra doveva essere discussa.
Una figuraccia per la sindaca Raggi.
Sull'altro versante, le opposizioni, Partito Democratico in testa, hanno esultato con dichiarazioni sempre più roboanti dove, è normale, si afferma che fatti simili non erano mai accaduti, che la Raggi è inadeguata e che deve oramai dimettersi.
Intanto, vediamo che cosa ha contestato l'OREF. I problemi sono essenzialmente due. Uno riguarda il recupero delle entrate tributarie e patrimoniali dell'Ente: il programma presentato non è stato ritenuto adeguato. L'altro aspetto è relativo alla razionalizzazione e/o alla alienazione delle partecipazioni del Comune in società che non svolgano attività compatibili con i fini istituzionali dell'ente. Anche in questo caso, il bilancio previsionale non dà informazioni adeguate.
Inutile dire che nella situazione di accerchiamento mediatico in cui il comune di Roma si trova (e si sarebbe comunque trovato al di là se avesse fatto bene o male), questa ulteriore notizia non positiva venga presentata come una catastrofe di proprorzioni inenarrabili.
Ed è il Partito Democratico a suonare la grancassa. Ma è giusto tanto clamore? Il sindaco di Firenze Matteo Renzi è dovuto passare da una situazione analoga. Pertanto, non è una novità. Il bilancio non insostenibile dal punto di vista dei conti. Le raccomandazioni indicano, eventualmente, una via per aumentare ulteriormente le entrate. Pertanto, in base alle raccomandazioni dell'OREF non dovrebbe essere un problema apportare le correzioni necessarie.
Il clamore è dovuto alla necessità da parte del PD di recuperare i molti problemi di immagine nei confronti dell'elettorato. Ma la via che segue è la stessa che finora lo ha portato a perdere inesorabilmente consensi.
Mentre, mediaticamente, al Nazareno si sparavano bordate per annunciare l'ennesima prova dell'incapacità dei 5 Stelle, in Parlamento, nel completo disinteresse dei media, si votava la definitiva approvazione per la TAV Torino Lione con l'accantonamento di ulteriori miliardi per un'opera che, nella sostanza, consentirà a delle "merci" di percorrere il tragitto tra Torino e Lione risparmiando solo "alcune ore" rispetto all'attuale persorso. E tutto questo quando tutti gli studi di questo mondo dicono che il traffico merci su rotaia è sempre meno utilizzato!
Inoltre, il Partito Dcemocratico, nella sua gioia isterica ha completamente dimenticato che Matteo Renzi, solo pochi giorni fa, ha approvato il bilancio previsionale dello Stato contro il parere dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio e di quello della Commissione Europea. Motivo? Mancavano e continuano a mancare le coperture.
Quando Renzi è stato bacchetato, i soldi che mancavano erano quantificabili in una forchetta tra 2 e 5 miliardi di euro. Successivamente, Renzi ha fatto campagna elettorale pro referendum promettendo tutto a tutti e, tra queste promesse, ha pure assegnato 9 miliardi agli statali, di cui 5 da pagare già nel 2017. Con quali soldi? Nessuno lo sa e, incredibilmnete, gli stessi organi d'informazione che adesso si stracciano le vesti per dimostrare l'incapacità dei 5 Stelle, non hanno avuto l'accortezza né di domandarselo e neppure di chiederlo ai diretti interessati.
Anche questo sarà colpa di Virginia Raggi?