Lunedì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, si è recato presso l'istituto comprensivo Gianni Rodari – G. Negri a Vo' Euganeo, per celebrare la riapertura in presenza delle scuole in tutta Italia. Un evento show che ha richiesto la diretta televisiva su Rai Uno con tanto di presentatori (Flavio Insinna e Andrea Delogu), attori, cantanti, orchestra...


La scelta di organizzare la cerimonia a Vo' Euganeo non è un caso, ed è dovuta al fatto che il comune padovano è stato la prima zona rossa d'Italia. 

Recandosi a Vo', il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato, senza falsa modestia: «Torno volentieri in questa coraggiosa comunità, che abbiamo testato con il "metodo veneto" dei 3.500 tamponi da me deciso, arrivato poi all'attenzione internazionale come modello di testing che ha cambiato la storia del Covid19». In fondo c'è da capirlo... tra una settimana vuole farsi rieleggere.


Sul tema riaperture, questa la dichiarazione del Movimento 5 Stelle per bocca del capo pro tempore, Vito Crimi: «Oggi è un giorno importante per tutti noi, per i nostri figli, ragazzi e non solo. Riaprono le scuole, e lo fanno in sicurezza. Non è stato facile mantenere questo impegno, nel difficile momento che stiamo vivendo. Eppure, nonostante le tante avversità, ci siamo riusciti. È un risultato importante, che dobbiamo all'eccezionale lavoro svolto con abnegazione e sacrificio da tutto il personale scolastico, dal Ministero dell'Istruzione e dalle istituzioni competenti. Mi auguro che questo grande e coraggioso sforzo collettivo non venga reso vano. Non abbassiamo la guardia, manteniamo alta l'attenzione e non disperdiamo quel profondo senso di responsabilità che ci ha accompagnati fino ad oggi. È l'unico modo che abbiamo per valorizzare tutto questo lavoro. Continuiamo dunque a rispettare il più possibile il distanziamento sociale, l'utilizzo dei dispositivi di protezione personale e le prescrizioni anti-Covid che tanto ci stanno aiutando in questa battaglia. A chi studia, a chi frequenta, a chi insegna e lavora nei nostri istituti scolastici va il mio sincero augurio per una stagione all'insegna della massima, consapevole, partecipazione».


Così, invece, si è espresso il Partito Democratico: «Se lo scorso 14 settembre ci avessero detto che cosa sarebbe accaduto nel corso dell'anno, quasi certamente non ci avremmo creduto. Nessuno di noi. Eppure quel qualcosa di impensabile è accaduto: è accaduta la pandemia. Che, per un tempo non indifferente, ha portato via a tanti di noi molto, moltissimo. Tra cui una delle cose più importanti del nostro Paese: la scuola. Scuola significa infatti futuro, significa progresso. È nella formazione di ragazze e ragazzi che risiede il domani. Per questo avercela “portata via” ha rappresentato un duro colpo. Una scelta obbligata, certo. Ma nondimeno dura. Oggi, che è il 14 settembre, quel futuro torna però a noi: oggi riaprono le scuole. Non nascondiamocelo: sarà una fase complessa, non c'è dubbio. Perché il virus c'è ancora. Ma sarà anche una fase di speranza. Perché riaprendo le scuole, quel futuro ce lo stiamo riprendendo. Lo stiamo riconquistando, reclamando. Lo stiamo facendo nostro ancora una volta. Guardiamo queste ragazze e questi ragazzi rientrare finalmente a scuola, e vediamo di nuovo il domani del Paese. Allora diciamolo. Ricolmi di speranza, pronti a non mollare, diciamolo. Bentornata a scuola, Italia. Bentornata davvero».


Queste le parole del presidente Mattarella a Vo' Euganeo: «Oggi è un giorno importante! L'inaugurazione dell'anno scolastico, mai come in questa occasione, ha il valore e il significato di una ripartenza per l'intera società. Ripartire da Vo' Euganeo, dà ancor più il senso di come questa sfida riguardi l'intero Paese. Così come qui a Vo' dopo l'angoscia e le chiusure, è ripresa a pieno ritmo la vita, così la riapertura delle scuole esprime la piena ripresa della vita dell'Italia.Mentre prepariamo il domani, sentiamo il bisogno di ricordare chi è stato colpito dalla malattia, le tante vite spezzate e il dolore patito da molti. Non dimenticheremo e cercheremo di trarre insegnamento dagli eventi.Se si è data continuità alla didattica pur in condizioni di inedita difficoltà, questo è stato possibile grazie alla dedizione, all'impegno, al forte senso della missione educativa degli #insegnanti. Li ringraziamo per ciò che hanno fatto.Alla riapertura guarda in questi giorni tutto il Paese. A questo impegno è chiamata la Repubblica, in tutte le sue istituzioni statali, sono chiamate le Regioni,sono chiamati i Comuni: ciascuno ha una parte da svolgere di sua competenza.Il Paese non può dividersi sull'esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola. Oggi la riapertura della scuola è una prova per la Repubblica, per tutti,nessuno escluso. Auguri per l'anno scolastico!»


Nonostante le parole di Mattarella, entro una settimana, a seguito della riapertura alcune classi inizieranno a chiudere a causa dei primi contagi, poi chiuderanno le prime scuole e ad inizio ottobre il numero di contagiati, ma solo se saremo fortunati, sarà perlomeno il doppio di quello attuale con un conseguente aumento del numero di ricoverati e di morti, a causa del progressivo aumento dei casi nella popolazione anziana.

Le cose peggioreranno nelle settimane successive con il caos che arriverà a seguito della prima influenza di stagione. Mentre i medici di destra verranno istruiti sulla linea da sostenere in merito all'andamento del contagio valutando se clinicamente debba essere definito vivo o morto, il numero di decessi aumenterà, perché l'Italia, come altri Paesi, non può permettersi un nuovo lockdown. 

Tutto questo nella speranza che un vaccino che sia realmente efficace possa essere disponibile all'inizio del prossimo anno.