Sulla riduzione dei parlamentari. Non sto rinunciando ad un punto del Programma sto solo ponendo una discussione. Proviamo a fare un ragionamento, proviamo a chiederci perché siamo così determinati a perdere rappresentatività pur di ottenere un piccolo risparmio economico: ridurre lo stipendio dei parlamentari e non il numero dei parlamentari, avrebbe sortito lo stesso effetto di risparmio, perché non si è puntato a questo?

Cosa avremo riducendo il numero dei Parlamentari Italiani a quello della Svizzera? Un risparmio, sembra, dello 0,01% della spesa dello Stato. D'altro canto ci costerà che i partiti minori non avranno nessun rappresentante, e un numero enorme di persone non avrà nessun portavoce, perché le soglie e il numero dei parlamentari non lo permetteranno e per me questa sarà una perdita di valore. La dittatura della maggioranza non è esercizio di democrazia.

Ma se proprio vogliamo ridurli di numero, questi parlamentari, NON portiamoli al numero di quelli della Svizzera, visto che in Italia siamo 60 milioni e in Svizzera appena 8 milioni! Il numero dei rappresentanti va sempre rapportato al numero di abitanti quindi non dico di non ridurli ma ridurli ad un numero proporzionalmente più appropriato.

Io non mi ricandiderò (a differenza probabilmente dei 5 stelle per cui è in discussione il terzo mandato). Quindi io NON sono in conflitto di interessi, perché non ho nessun interesse personale su questa questione: il numero dei parlamentari. Sto quindi provando solo a fare un ragionamento, a porre una questione, NON sto rinunciando ad un punto del programma condiviso!

Ma sembra che sia proprio questa la difficoltà, portare ragionamenti.

Infine e non per ultimo proviamo a farci una domanda, come diceva Beppe, e chiediamoci: a chi invece conviene davvero ridurre TROPPO il numero dei parlamentari? A chi comanda! E perché? Semplice avrà meno gente da CONTROLLARE.

 

Voi parlate di legge, che è regola posta dall'uomo e che può essere fallace, legge furono anche le leggi razziali.

Voi parlate di legge e vi dimenticare dei principi universali e dei diritti.

Voi parlate di leggi e invece rivendicate il "diritto" di un ministro dell'Interno di violare la legge per un presunto bene costituzionale da difendere, indimostrabile, e permettete che sia tutto il Governo ad intestarsi l'azione contestabile e forse perseguibile.

Voi parlate di leggi e chiedete che un ministro dell'Interno che le ha violate non venga processato per questo. Non venga processato, che non è che non venga condannato, che è una legittima aspirazione di parte, ma che si SOTTRAGGA proprio al giudizio.

 

Se non fossi stata nelle liste del m5s, io, così come molti altri come me che oggi comprimete e contestate, probabilmente molti voti sarebbero andati alla sinistra e soprattutto alla sinistra che è rimasta fuori dai palazzi. Così avreste perso molti voti, ed oggi non sareste al governo con la peggiore destra illiberale.
Questa mia responsabilità mi obbliga a restare.

 

Quello sopra riportato è il Paola Nugnes pensiero, da lei liberamente espresso negli ultimi giorni. Paola Nugnes è una senatrice della Repubblica eletta nelle liste del Movimento 5 Stelle, da cui si è dimessa e da cui è stata anche espulsa.

Il motivo? È facilmente intuibile dai contenuti riportati in precedenza, che meglio di qualsiasi lunga riflessione, descrivono le contraddizioni del Movimento 5 Stelle e, in particolare, del gruppo di potere che del Movimento si è impossessato, negandone i principi in nome di una concretezza politica che è servita solo a promuovere - nonostante non ne avesse bisogno - la propaganda elettorale della Lega.

La Nugnes ha smascherato le contraddizioni, l'autoreferenzialità, la sprovvedutezza, la convenienza personale di Di Maio & co. nel modo di gestire la cosa pubblica, venendo meno ai principi che pretende di rappresentare, ma che è il primo ad aver messo da parte.

E come già in passato è accaduto, per evitare che chi è rimasto fedele al Movimento continui ad applaudire evitando di riflettere, è partita la denigrazione mediatica per mettere alla gogna chi dai 5 Stelle non si sente più rappresentato.

La lezione è utile anche per sottolineare che sono stati sufficienti solo alcuni mesi di governo per dimostrare a Di Maio & co. che il bianco e nero disegnato nella loro propaganda, alla prova dei fatti non esiste, e che l'ideologia che loro dicono di non seguire è l'unico faro che, in un modo o nell'altro può, deve o finisce per far da guida a chi debba occuparsi della cosa pubblica.

Infatti, i grillini che dicono di non essere né di destra, né di sinistra, adesso che sono al Governo con la Lega sono diventati addirittura delle caricature di membri del Gran Consiglio. E questo sarebbe colpa della Nugnes?