La musica contemporanea piange la scomparsa di Quincy Jones, uno dei più grandi e influenti produttori, arrangiatori e compositori del XX e XXI secolo. Jones si è spento a 91 anni, lasciando dietro di sé una carriera straordinaria che ha attraversato più di sette decenni, cambiando per sempre il panorama musicale mondiale.

Nato nel 1933 a Chicago, Jones è stato fin da giovanissimo un talento precoce. Ha iniziato la sua carriera come trombettista jazz, collaborando con artisti del calibro di Lionel Hampton, e non passò molto prima che il suo talento come arrangiatore e direttore d'orchestra emergesse in tutta la sua potenza. Ma è negli anni '60 e '70 che Quincy Jones si afferma come un innovatore e visionario della produzione musicale, contribuendo a plasmare il suono della black music e del pop contemporaneo.

Tra i suoi più grandi contributi c’è l’intramontabile collaborazione con Michael Jackson, per il quale ha prodotto gli album Off the Wall (1979), Thriller (1982) e Bad (1987). Thriller in particolare è diventato un fenomeno mondiale, l’album più venduto di tutti i tempi, e ha consacrato Jackson come il "Re del Pop". Jones non solo ha prodotto queste pietre miliari, ma ha anche costruito un suono che avrebbe influenzato generazioni di musicisti e produttori.

La sua influenza va ben oltre il pop. Jones ha lavorato con artisti jazz come Dizzy Gillespie e Count Basie, esplorando la tradizione e portandola verso nuove frontiere. Ha anche collaborato con artisti R&B, soul e hip-hop, contribuendo a tracciare i confini di questi generi e rompendo le barriere tra essi. Con il suo intuito musicale unico, Jones è stato uno dei primi a capire il potenziale della fusione di stili, creando una "musica universale" che trascendeva le etichette di genere.

Negli anni, Quincy Jones ha continuato a reinventarsi, diventando produttore cinematografico, attivista e filantropo. Ha composto colonne sonore per film iconici come La calda notte dell'ispettore Tibbs e ha prodotto Il colore viola, di Steven Spielberg, dimostrando di saper tradurre la sua sensibilità musicale anche nel linguaggio del grande schermo. Ma il suo contributo non si ferma alla musica: Jones è stato anche un pioniere per i diritti civili, un promotore dell'educazione musicale e un sostenitore della diversità culturale.

Nonostante la sua veneranda età, Quincy Jones non ha mai smesso di essere una fonte d'ispirazione per i giovani artisti. Fino all’ultimo ha collaborato, consigliato e guidato nuove generazioni di musicisti, con il suo spirito sempre attento alle evoluzioni del suono e del contesto culturale. La sua visione ha superato i limiti temporali e geografici, diventando un linguaggio universale e globale.

La scomparsa di Quincy Jones lascia un vuoto enorme nella musica. Ma la sua eredità continuerà a vivere nei suoni, negli artisti e nei fan che ha ispirato, nei dischi e nelle colonne sonore che ha contribuito a rendere immortali. Quincy Jones non era solo un produttore o un arrangiatore: era un architetto della musica moderna, un visionario capace di vedere oltre, un uomo che ha sempre creduto nel potere trasformativo della musica.

Oggi, più che mai, la sua voce risuona nelle note che ha plasmato e nel cuore di chiunque ami la musica.